Chi (o cosa) siamo

In questo Blog si sviluppano gli aspetti di comunicazione relativi al progetto di cultura libera che ha prodotto alcuni libri di testo distribuiti da anni tramite canali telematici, a cui si stanno aggiungendo testi di terze parti.

Il dominio teoriadeisegnali.it ospita inoltre il wiki usato fin dai primi tempi per descrivere il progetto, ma anche come sito di riferimento per i corsi impartiti (materiale didattico), nonché di supporto alle attività di ricerca dell’autore. In altre parole, ciò che è stato negli anni l’attracco personale dell’autore, nel mare di Internet.

L’autore e la storia

Sono un ricercatore universitario ultrasessantenne che ad un certo punto ha smesso di rincorrere le riviste, i congressi, la ricerca dei fondi etc etc, per impegnarsi in un progetto culturale che travalica atenei ed editori. Quando è stato annunciato che il computer della Sapienza dove erano ospitati i contenuti sviluppati negli anni sarebbe stato spento, ho registrato il nome a dominio di teoriadeisegnali.it tramite il quale è permesso il download dei contenuti presenti.

Lo sviluppo di un buon testo didattico non è tra le attività a cui l’Università attribuisce un valore particolare, che viene invece riconosciuto ai lavori scientifici, pubblicati da case editrici per le quali il personale accademico lavora gratuitamente, e anzi l’Università paga (gli editori) per ricevere le riviste a cui attribuisce valore. Se questo porti o meno ad un aumento del PIL non so, so invece che il mio lavoro di divulgazione è svolto a puro beneficio dei suoi lettori, mentre per l’Università ha valore nullo.

Open source e free culture

Questo movimento di politica tecnologica nasce nel contesto dello sviluppo del software, ed il suo successo più conosciuto è il sistema operativo Linux (che uso felicemente da oltre venti anni), ma anche la piattaforma WordPress che alimenta il Blog. Open source significa che individui da tutto il mondo si sono ritrovati a collaborare, ognuno per il proprio pezzetto, alla realizzazione di uno eco-sistema che evolve secondo le reali esigenze di chi poi lo utilizzerà. L’esatto contrario del mondo competitivo ed arrivista che ci circonda, dove pronunciare la parola collaborazione può destare ilarità e scherno.

Allo stesso modo il principio della cultura libera postula la possibilità che la conoscenza possa svincolarsi da intermediari, cordate, dispensatori e personalismi, e fluire liberamente da chi sa, a chi è curioso. La più nota dimostrazione della validità di questo teorema è la piattaforma di Wikipedia, che grazie ad infiniti singoli contributi editoriali, svetta tra i siti più noti e visitati al mondo.

Pubblicità, economia e valore

Siamo tutti così bombardati dalla pubblicità da non rendercene più conto, ritenendo che ignorarla possa bastare a rendersene immuni. Eppure questa c’è, ed i suoi principali effetti sono

  • perdita della capacità di concentrazione a causa della continua distrazione che arreca
  • aumento del costo dei prodotti, che va in parte a finanziare il costo della pubblicità
  • perdita di indipendenza dei media che ospitano la pubblicità, che ne vengono a dipendere economicamente
  • proliferazione di contenuti di scarso valore ma dai titoli sensazionalistici, creati al solo scopo di catturare traffico da vendere agli inserzionisti
  • trasformazione dell’attenzione dello spettatore in merce

Tutto ciò a discapito dell’effettivo valore dei contenuti veicolati dal media, che faticano ad emergere senza supporto pubblicitario, e che anche se promossi per tale via, devono comunque competere in un contesto in cui la gara è tra chi la spara più grossa, alla faccia del valore.

La via del dono

Per tutti questi motivi il sito è del tutto privo di pubblicità, ed i suoi costi di gestione e sviluppo sono completamente coperti a mezzo delle

ricevute da parte di sostenitori ed appassionati. Spesso siamo portati a pensare che ciò che viene rinvenuto in rete sia come abbandonato, come fosse un giornale già letto trovato su di un sedile della metropolitana. Eppure ogni cosa ha un valore, per di più di natura soggettiva. Non solo, il giudizio valoriale si forma solo dopo che si è venuti in possesso del bene o dell’oggetto. Per questo confidiamo che questa formula rappresenti una alternativa sostenibile. Ti stai forse chiedendo a quanto ammontano le donazioni raccolte, e come vengono impiegate? Allora puoi dare uno sguardo all’archivio delle newsletter!

Privacy e tracking

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