Ora facciamo un passo indietro rispetto al capitolo precedente, andando a riannodare la storia a partire dal punto in cui le reti telefoniche hanno iniziato a svilupparsi, trovandosi per prime a dover coniugare gli aspetti legati alla teoria del traffico con le tecnologie che via via si rendevano disponibili.
Dopo aver definito natura e scopo delle reti di accesso e di trasporto, ed aver sottolineato le differenze tra la multiplazione temporale di tipo statistico delle reti per dati e quella deterministica dei sistemi basati su trame e sulla commutazione di circuito, si ripercorre lo sviluppo delle reti dette appunto a circuito, dalla rete plesiocrona e la gerarchia PDH fino a quella sincrona o SDH, assieme alle diverse modalità di gestire la segnalazione, l’inserimento di tributari, la sincronizzazione, la struttura di trama ed i formati dei contenitori.
Si affrontano quindi argomenti di natura topologica, ovvero di come i nodi della rete sono disposti sul territorio, definendo la natura dei dispositivi che operano su reti SDH basate su fibra ottica.
Per ultimo viene affrontato il tema della commutazione, ovvero la funzione primaria dei nodi della rete che devono smistare le comunicazioni in transito attraverso instradamenti differenti, utilizzando matrici multistadio di commutazione spaziale, eventualmente corredate da elementi di commutazione temporale nei sistemi di multiplazione organizzati in trame.
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