14.12.1
Ortogonalità tra simboli sinusoidali↓
Al §
14.5.1↑
si è introdotta la modulazione
fsk
ortogonale, e nelle note è iniziata la discussione relativa alla
condizione di ortogonalità tra la forma d’onda sinusoidale di durata
Ts ricevuta, e quella
prodotta al ricevitore come ingresso ai correlatori di un banco.
Prendiamo pertanto ora in considerazione segnali del tipo
cos[2π(f0
+ Δfk)t +
φk], in
cui è inclusa una differenza (o errore) di fase aleatorio tra le forme
d’onda, in modo da esaminare le differenze tra il caso di modulazione
coerente ed incoerente.
Iniziamo dunque con lo sviluppare l’espressione
dell’integrale di intercorrelazione
ρ = ∫Ts0cos[2π(f0
+ mΔ)t]cos[2π(f0
+ nΔ)t + φ]dt
facendo uso della relazione
cosαcosβ
= (1)/(2)[cos(α + β)
+ cos(α − β)] e riferendoci per semplicità al caso
di due frequenze contigue (ponendo
m = 0
ed
n = 1):
Per quanto riguarda il primo integrale, esso assume un valore nullo se
2f0 + Δ = (k)/(Ts), perché in tal caso in un
intervallo
Ts
entrano un numero intero di periodi, ed il coseno ha valor medio nullo.
Concentriamoci allora sul valore di
Δ che
annulla anche il secondo integrale, che riscriviamo facendo uso della
relazione
cos(α
− β) = cosαcosβ +
sinαsinβ:
Osserviamo ora che, nel caso in cui
φ = 0,
il secondo termine della
(16.57↑)
si annulla per qualunque
Δ. Esaminiamo
quindi ora solamente il primo termine, individuando così il risultato
relativo al caso di
Si riferisce al caso in cui φ
= 0. Il termine (sin(2πΔTs))/(2πΔTs) = sinc(2ΔTs) si annulla per Δ
= (k)/(2Ts), e quindi la minima
spaziatura tra portanti risulta Δ = (1)/(2Ts)
= (fs)/(2); pertanto, le frequenze
utilizzate dovranno essere del tipo f0
+ k(fs)/(2).
Per fare in modo che
anche il primo
termine della (
16.56↑)
si annulli, deve sussistere la relazione
2f0
+ Δ = 2f0 + (fs)/(2)
= (k)/(Ts) = kfs,
che fornisce la condizione
f0
= fs(2k − 1)/(4),
ossia
f0 deve essere
scelta come uno tra i valori
(1)/(4)fs,
(3)/(4)fs, (5)/(4)fs, (7)/(4)fs, ….
Notiamo come la spaziatura
(fs)/(2) ora individuata tra i
possibili valori per la portante, coincide con quella
Δ
tra le frequenze di segnalazione. Pertanto la parte sinistra della
figura
14.63↓
rappresenta, disegnate in un intervallo pari a
Ts,
sia le portanti che possono essere usate, sia le prime frequenze che è
possibile adottare per un modulazione
fsk
coerente basata sul valore minimo di
f0
pari a
(1)/(4)fs.
Nel caso in cui
f0
non assuma uno dei valori individuati, il primo termine di (
16.56↑) non si annulla, ma se
f0≫(1)/(Ts),
risulta trascurabile rispetto al secondo. Pertanto, se
f0≫fs
la scelta di
f0 non è
più determinante.
In questo caso si ha
φ
≠ 0. In generale la (
16.57↑)
presenta entrambi i termini; mentre il primo (come già osservato) si
annulla per
Δ = (k)/(2Ts),
il secondo invece è nullo solo se
Δ = (k)/(Ts). Questa circostanza
determina il risultato che occorre ora adottare una spaziatura tra
portati doppia della precedente, e pari cioè a
Δ
= fs.
Torniamo ad esaminare la (
16.56↑):
ora il suo primo termine si annulla se
2f0
+ Δ = 2f0 + fs = kfs,
che determina la condizione
f0
= fs(k − 1)/(2),
ossia
f0 = 0, (1)/(2)fs,
fs, (3)/(2)fs,
…. Notiamo come la spaziatura
(fs)/(2) tra i possibili valori per
la portante sia identica al caso precedente, mentre la spaziatura
necessaria alle frequenze di segnalazione è raddoppiata. La circostanza
che ora sia ammessa anche una “portante a frequenza nulla” consente
quindi di tracciare la parte destra della figura
14.63↑, che mostra le prime
frequenze di segnalazione che è possibile adottare per una modulazione
fsk incoerente basata sul valore
minimo di
f0 = 0.
In figura
14.64↓
è mostrato il risultato del prodotto di due frequenze distanti
(fs)/(2) e calcolate in assenza di
errore di fase (a sinistra) e con un errore di fase pari a
φ
= (π)/(2). Si può notare come in
questo secondo caso si perda l’ortogonalità tra i segnali, essendo il
risultato prevalentemente negativo.
14.12.2
Prestazioni della modulazione OFDM
↓
Il calcolo della
Pe
per bit accennato al §
14.8.5↑
si basa su quello relativo alle probabilità di errore
↓
Pen
condizionato alle singole portanti. Dato che la portante
n-esima
trasporta
Mn
bit/simbolo, la probabilità che un bit generico provenga dalla portante
n-esima risulta pari a
Pr(n) = (Mn)/(M)
e quindi la probabilità che sia errato è pari a
14.12.2.1
Calcolo della Pe
per portante
Per determinare il valore di
Pen
per la portante n-esima si applica il risultato trovato al §
14.3.1↑ per la modulazione
qam, che esprime
Pen
in funzione del numero di livelli
Ln
= 2Mn e dal rapporto
⎛⎝(Eb)/(N0)⎞⎠n
per tale frequenza. Ma l’eq.
(16.29↑)
è ricavata considerando la densità di potenza del rumore in ingresso al
ricevitore limitata da un filtro con banda pari a quella del segnale
qam, mentre ora tale filtro lascia passare
l’intera banda
NΔ occupata dal
segnale
ofdm, e quindi occorre
valutare l’effetto prodotto da questo rumore sui valori
an
ottenuti mediante
fft. Inoltre,
vorremmo pervenire ad un risultato valido anche in presenza di rumore
non bianco, e/o di una distribuzione di potenza sulle portanti non
uniforme. Pertanto, al posto del rapporto
Eb⁄N0 che
compare nella
(16.29↑)
utilizziamo ora il rapporto
SNRn
tra la quota di potenza di segnale che raggiunge l’
n-esimo
decisore, e la varianza (dovuta al rumore) della v.a.
an
su cui si basa tale decisione, ottenendo così
ed in cui \strikeout off\uuline off\uwave off
Pαn\uuline default\uwave default esprime la
probabilità di errore su di uno dei rami (in fase od in quadratura)
della n-esima costellazione qam
con Ln
punti, che rappresentano gruppi di bit secondo la codifica di Gray.
Per il calcolo di
SNRn = (PcRn)/(PcNn) = (PsRn)/(PsNn) = ((1)/(2)
PRn)/((1)/(2)
PNn) = (PRn)/(PNn)
osserviamo che la potenza PRn
dell’inviluppo complesso del segnale ricevuto sulla portante n-esima
è pari a
PRn
= 2 PRn
= 2(T0)/(T)αnP
in cui P
è la potenza totale ricevuta, e αn
= (Pn)/(P) è la frazione di
potenza assegnata alla n-esima portante. Resta quindi da determinare
PNn.
14.12.2.2
Potenza di rumore per portante
Per quanto riguarda
PNn,
si tratta di applicare la (
16.47↑)
alla sequenza
{( − 1)hn(hTc)} dei campioni dell’inviluppo
complesso del rumore, e determinare il valore
PNn
= E{(Nn)2} =
σ2Nn
in cui Nn
= (1)/(N)N
− 1⎲⎳h = 0(
− 1)hn(hTc)e − j2π(h)/(N)n
tenendo conto del fatto che i valori
n(hTc)
sono a media nulla, che (con
n
fissato) la
fft ne effettua una
combinazione lineare con coefficienti
e
− j2π(h)/(N)n,
e che essendo
n(t) ergodico è possibile scambiare medie
temporali e di insieme. Sviluppando
(Nn)2 = NnN*n
= (1)/(N2)N
− 1⎲⎳h = 0N − 1⎲⎳k = 0( − 1)h
− kn(hTc)n*(kTc)e − j2π(h
− k)/(N)n
e tenendo conto che
E{( − 1)h
− kn(hTc)n*(kTc)} = ejπ(h − k)ℛN((h − k)Tc)
otteniamo
in cui l’ultima riga semplifica l’espressione introducendo la sequenza
{z(m)} di
lunghezza
N, che si ottiene
campionando
agli istanti
t = mTc
con
Tc = (1)/(NΔ).
Mostriamo ora come, per
N
sufficientemente elevato, la (
16.60↑)
possa essere calcolata in funzione dei campioni di
Z(f) = ℱ{z(t)}, ed in
particolare di come risulti
PNn≃Δ⋅Z(f)|f
= nΔ≃4Δ⋅ PN(fn)
Analizzando i termini che compaiono in (
16.61↑),
osserviamo che il prodotto
ℛN(t)ej2π(t)/(2Tc) ha trasformata
pari a
PN(f),
traslata in frequenza di
− (1)/(2Tc)
= − (NΔ)/(2), ovvero
ℱ{ℛN(t)ej2π(t)/(2Tc)}
= PN⎛⎝f
− (NΔ)/(2)⎞⎠
mentre il termine
⎛⎝1 − (|t|)/(NTc)⎞⎠
= tri2NTc(t) = tri(2)/(Δ)(t) possiede come noto trasformata
ℱ{tri(2)/(Δ)(t)} = (1)/(Δ)sinc2⎛⎝(f)/(Δ)⎞⎠;
pertanto per
N elevato il prodotto
z(t) = ℛN(t)ej2π(t)/(2Tc)⋅tri(2)/(Δ)(t) ha trasformata
Z(f) = PN⎛⎝f
− (NΔ)/(2)⎞⎠*(1)/(Δ)sinc2⎛⎝(f)/(Δ)⎞⎠≃PN⎛⎝f
− (NΔ)/(2)⎞⎠
avendo approssimato
(1)/(Δ)sinc2⎛⎝(f)/(Δ)⎞⎠ come
un impulso di area unitaria, per
NΔ
grande rispetto a
Δ.
Dato che
PN(f)
è limitato in banda tra
±(NΔ)/(2), allora
Z(f)
è limitato in una banda compresa tra
f =
0 ed
f = NΔ, e
z(t)
è perfettamente rappresentato dai suoi campioni
z(m) = z(mTc)
che compaiono nella (
16.60↑);
in particolare, per
N
sufficientemente elevato, si ottiene che
PNn
=
(1)/(N)N
− 1⎲⎳m = − (N
− 1)z(m)e − j2π(m)/(N)n≃Δ⋅Z(f)|f = nΔ =
= Δ⋅PN⎛⎝nΔ
− (NΔ)/(2)⎞⎠
= Δ⋅ PN⎛⎝Δ⎛⎝n
− (N)/(2)⎞⎠⎞⎠
=
= 4Δ⋅
P + N⎛⎝f0
+ Δ⎛⎝n
− (N)/(2)⎞⎠⎞⎠
= 4Δ⋅ PN(fn)
= 2Δ⋅ N0(fn)
in cui si è tenuto conto che PN(f) = 4 P + N(f + f0)
e si è indicata la densità di potenza in ingresso come PN(f) = (N0(f))/(2).
14.12.2.3
Prestazioni per portante
Siamo finalmente in grado di scrivere
SNRn
=
(PRn)/(PNn) = (2(T0)/(T)αnP)/(2Δ N0(fn)) = (T0)/(T)αn(T0 P)/(N0(fn)) = (T0)/(T)αn(Es)/(N0(fn))
=
= (T0)/(T)αn(EbM)/(N0(fn))
= (T0)/(T)(Ebn)/(Eb)(EbM)/(N0(fn))
= (T0)/(T)(EbnM)/(N0(fn))
avendo posto
T0
P = Es = EbM
pari all’energia di un simbolo di durata
T0
= (1)/(Δ), ed avendo riscritto
αn = (Pn)/(P) come
αn
= (Ebn)/(Eb) in modo da porre in
evidenza la
Ebn
della portante n-esima. La
Pe
per portante risulta quindi
14.12.2.4
Caso di rumore bianco
Se
PN(f)
non dipende da
f, possiamo
scrivere
P + N(f) = (N0)/(2)rectNΔ(f − f0)
e semplificare la (
16.62↑),
sostituendo ad
N0(fn)
la costante
N0.
In questo caso, il risultato
PNn
= 2Δ⋅ N0 può essere
ottenuto direttamente dalla (
16.60↑):
infatti, risulta
ℛN(t) = ℱ − 1{ PN(f)} = ℱ − 1{4 P + N(f + f0)} = 2 N0NΔsinc(NΔt)
e dunque
ℛN(t) = 0 con
t
= mTc = (m)/(NΔ)
per
m ≠ 0. Ciò permette di
scrivere in definitiva
PNn
= (1)/(N)ℛN(0) = (1)/(N)2 N0NΔ = 2Δ⋅
N0
14.12.2.5
Confronto con la portante singola
Proviamo a verificare se la modulazione
ofdm
è vantaggiosa in termini di prestazioni rispetto ad una
qam
monoportante che trasporti il medesimo flusso binario
fb,
occupi la stessa banda, ed a parità di potenza impiegata. Nel caso
ofdm, considerando un tempo di guardia
Tg = T − T0
nullo, in presenza di rumore bianco, e scegliendo un intervallo di
simbolo
T0 = (1)/(Δ)
da cui derivare
MOFDM =
T0⋅fb, si ottiene
αn = (1)/(Ñ)
e dunque valori
Ebn
= αnEb = (Eb)/(Ñ) uguali per le diverse
portanti; pertanto la
16.62↑
diviene
POFDMe = Pe ⁄ n
= (2Ñ)/(MOFDM)⎛⎝1 − (1)/(√(Ln))⎞⎠erfc{√((3)/(2)(Eb)/(N0)(1)/(Ñ)(MOFDM)/(Ln
− 1))}
Nel caso
qam a portante singola,
considerando un impulso a coseno rialzato e roll-off
γ
= (N)/(Ñ) − 1 si determina una
occupazione di banda pari a
B = fs(1 + γ)
che, se eguagliata a quella del caso
ofdm,
fornisce
fs = ÑΔ
= (Ñ)/(T0) e quindi
MQAM
= (fb)/(fs) = (MOFDM)/(Ñ).
Pertanto, visto il risultato del §
14.3.1↑
si ottiene
PQAMe
=
(2)/(MQAM)⎛⎝1 − (1)/(√(L))⎞⎠erfc{√((3)/(2)(Eb)/(N0)(MQAM)/(L
− 1))}
= (2Ñ)/(MOFDM)⎛⎝1 − (1)/(√(L))⎞⎠erfc{√((3)/(2)(Eb)/(N0)(1)/(Ñ)(MOFDM)/(L
− 1))}
che risulta identico a
POFDMe
qualora si noti che
Ln
= 2Mn = 2(MOFDM)/(Ñ) e
L
= 2MQAM = 2(MOFDM)/(Ñ) = Ln.