15.2
Rumore nelle reti due porte↓
Al §
7.4.2.1↑ abbiamo mostrato come per un bipolo
attivo, una volta semplificato
nella sua forma canonica come un generatore di segnale (a vuoto)
Vg(f) con in serie una impedenza interna
Zg(f) a temperatura
Tg,
quest’ultima contenga al suo interno
anche un generatore di
rumore
termico, con densità di potenza di segnale
Pn(f) = 2kTgR(f)
Volt
2, generato dalla sola
parte reale
R(f) = ℛ{Zg(f)} dell’impedenza. Qualora tale
generatore sia chiuso su di un carico
Zc(f) = Z*g(f)
adattato per il massimo trasferimento di potenza, su
Zc(f)
si dissipa sia la potenza
disponibile di segnale
Wdg(f) = (Pg(f))/(4R(f)), sia quella (sempre
disponibile) di rumore
Wdn(f) = (Pn(f))/(4R(f))
= = (1)/(2)kTg ⎡⎣(Watt)/(Hz)⎤⎦:
pertanto, il generatore nasce
già di per se rumoroso, con un
SNRg(f) = (Wdg(f))/(1⁄2kTg). Qualora tra il generatore
ed il carico siano invece interposte una (o più) reti due porte, occorre
investigare su come tenere conto dell’ulteriore rumore introdotto da
queste ultime.
Temperatura
equivalente di uscita
Collegando un generatore rumoroso a temperatura
Tg
all’ingresso di una rete due porte a temperatura
TQ
(vedi fig. a lato), in uscita della rete troviamo un processo di rumore
dipendente sia dal generatore che dalla rete, e la cui potenza
disponibile
Wdnu(f)
può essere espressa in funzione di una temperatura
equivalente
di uscita
Teu(f)
(seconda figura), tale che
Wdnu(f) = (1)/(2)kTeu(f)
D’altra parte a
Teu(f)
concorrono sia la temperatura del generatore
Tg(f),
che la rete con una propria
TQu(f)
equivalente di uscita (fig. a lato); scriviamo dunque
Wdnu(f) = (1)/(2)k⋅[Tg(f)Gd(f) + TQu(f)]
in cui la potenza disponibile in ingresso alla
rete (che ha guadagno disponibile Gd(f))
è riportata in uscita, moltiplicata per Gd(f).
Se ora riportiamo in ingresso alla rete il
contributo di
rumore dovuto a
TQu,
otteniamo
Wdnu(f) = (1)/(2)kGd(f)⋅[Tg(f) + TQi(f)]
(in cui
TQi(f) = (TQu(f))/(Gd)), ovvero
Wdnu(f) = (1)/(2)kGd(f)Tei(f)
in cui
è detta anche
temperatura di sistema↓
Ts = Tei,
poiché riporta in ingresso alla rete tutti i contributi al rumore di
uscita, dovuti sia al generatore che alla rete. Siamo però rimasti con
un problema irrisolto: che dire a riguardo di
TQi
e TQu?
15.2.1
Reti passive
Nel caso in cui la rete due porte non contenga
elementi attivi, e considerando tutti i componenti passivi della rete
alla stessa temperatura TQ,
si può mostrare che risulta
⎧⎨⎩ TQu(f)
=
[1 − Gd(f)]TQ
TQi(f)
= (TQu(f))/(Gd(f)) = [Ad(f)
− 1]TQ
in modo da poter scrivere:
⎧⎨⎩ Teu(f)
=
Gd(f)Tg(f) + TQu(f)
= Gd(f)Tg(f) + [1 − Gd(f)]TQ
Tei(f)
= (Teu(f))/(Gd(f)) = Tg(f)
+ [Ad(f)
− 1]TQ
Questo risultato evidenzia come per una rete passiva (con
0
≤ Gd ≤ 1), la temperatura di rumore
equivalente in uscita sia una media pesata delle temperature del
generatore e della rete. Nei casi limite in cui
Gd
= 0 oppure 1, la
Teu(f)
è pari rispettivamente a
TQ
e
Tg(f); infatti i due casi corrispondono ad
una “assenza” della rete oppure ad una rete che non attenua.
15.2.1.1
Rapporto SNR in uscita
Se si valuta il rapporto segnale rumore in
uscita alla rete, otteniamo
SNRu(f) = (Wdg(f)Gd(f))/((1)/(2)kTei(f)Gd(f)) = (Wdg(f))/((1)/(2)k⋅[Tg(f) +
[Ad(f) − 1]TQ])
Ricordando che il generatore in ingresso presenta un
SNRi(f) = (Wdg(f))/((1)/(2)kTg(f)), possiamo valutare il
peggioramento
prodotto dalla presenza della rete:
15.2.1.2
Fattore di rumore per reti passive
Il rapporto
(16.71↑) F(f) = 1 +
(TQ)/(Tg(f))⋅[Ad(f) − 1] ≥ 1 è chiamato
fattore di rumore
della rete passiva, e rappresenta il peggioramento dell’
SNR
dovuto alla sua presenza, potendo infatti scrivere
SNRu(f) = (SNRi(f))/(F(f))
≤ SNRi(f)
Notiamo subito che se
Tg(f) = TQ,
allora
F = Ad:
pertanto una rete passiva che si trova alla stessa temperatura del
generatore, esibisce un fattore di rumore pari all’attenuazione.
Infatti, mentre la potenza disponibile di rumore è la stessa (essendo
generatore e rete alla stessa temperatura), il segnale si attenua di un
fattore
Ad.
In questo caso il rumore introdotto dalla rete
ha origine
non solo dai resistori, e dunque
non è più vero
che
TQu(f) = [1 − Gd(f)]TQ.
Inoltre, il guadagno disponibile può assumere valori
Gd
> 1. In questo caso, si può esprimere l’
SNR
in uscita dalla rete come
SNRu(f) = (Wdg(f)Gd(f))/((1)/(2)k[Gd(f)Tg(f) +
TQu(f)]) = (Wdg(f))/((1)/(2)k⋅[Tg(f) +
TQi(f)])
ed il peggioramento individuato in (
16.71↑) come
Quest’ultima espressione dipende ancora da
Tg.
Allo scopo di ottenere una grandezza che dipenda solamente dalla rete
due porte, si definisce quindi il
15.2.2.1
Fattore di rumore↓ per reti attive
Viene posto pari a
F(f) = 1 + (TQi(f))/(T0)
e rappresenta il peggioramento di
SNR
causato dalla rete quando il generatore è a temperatura ambiente
T0 = 290
oK
= 17
oC. In realtà non
ci è dato di conoscere
TQi(f),
mentre invece
F(f) può essere misurato a partire dal
rapporto
dei rapporti SNR, ed è
proprio ciò che fa il costruttore della rete due porte. Il valore di
F(f)
misurato ci permette dunque il calcolo di
TQi(f) = T0[F(f) − 1]
che, sostituito nella (
16.70↑),
permette finalmente di valutare la temperatura di sistema come
mentre dalla
(16.72↑)
si determina il peggioramento dell’
SNR
come
(SNRi(f))/(SNRu(f))
= 1 + (T0)/(Tg(f))[F(f) − 1]
- il fattore di rumore è definito come il peggioramento di SNR
dovuto alla presenza della rete tra generatore e carico, quando il
generatore è a temperatura T0
= 290 oK =
17 oC;
- dal fattore di rumore si deriva la temperatura di sistema Tei(f) = Tg(f) + T0[F(f) − 1];
- Se Tg = T0
allora Tei(f) = F(f)T0,
e dunque la temperatura di sistema Tei
è F(f) volte quella del generatore;
- Se la rete non è rumorosa si ottiene F
= 1 (pari a 0 dB);
- Se la rete è passiva allora F(f) = [Ad(f) − 1](TQ)/(T0)
+ 1, e se è a temperatura TQ
= T0 allora F
= Ad.
Esempio Sia data una rete due porte con
assegnati guadagno disponibile Gd,
banda di rumore BN
e fattore di rumore F.
Valutare il rapporto segnale rumore disponibile in uscita nei
due casi in cui il generatore si trovi ad una generica
temperatura Tg
oppure a T0.
Soluzione Sappiamo
che la densità di potenza disponibile di rumore in uscita vale
Wdnu(f) = (1)/(2)kTeiGd
= (1)/(2)k⋅[Tg
+ TQi]⋅Gd
in generale F = 1 + (TQi)/(T0) e quindi TQi
= T0(F − 1), dunque
Wdnu(f) = (1)/(2)k⋅[Tg
+ T0(F − 1)]⋅Gd
Pertanto, la potenza disponibile di rumore si ottiene integrando la
densità sulla banda di rumore
Wdnu
= k⋅[Tg
+ T0(F − 1)]⋅GdBN
che, nel caso in cui Tg
= T0, si riduce a Wdnu
= kT0FGdBN.
Per la potenza di segnale, si ha invece Wdsu
= WdgGd,
e pertanto se Tg = T0,
risulta
SNRu = (SNRi)/(F) = (Wdg)/(kT0FBN) = (Wdg)/(kTeiBN)
ottenendo quindi lo stesso SNR
in ingresso, ma con un rumore F
volte più potente. Nel caso in cui Tg
sia generico, considerando un fattore di rumore costante nella banda
di rumore BN,
otteniamo:
SNRu
=
(SNRi)/(F(Tg))
= (Wdg)/(kTgBN)⋅(1)/(1 + (TQi)/(Tg))
= (Wdg)/(kTgBN)⋅(1)/(1 + (T0(F − 1))/(Tg))
=
= (Wdg)/(k[Tg + T0(F − 1)]BN) = (Wdg)/(kTeiBN)
Esercizio Un trasmettitore con
potenza di 50 mW e portante 30 MHz, modula am
bld ps un segnale con banda ±B
= ± 10 KHz, prodotto da un generatore a temperatura T0.
Qualora si desideri mantenere un SNR
in ricezione di almeno 25 dB, determinare la distanza che è possibile
coprire adottando antenne isotrope, ed un ricevitore caratterizzato da
un fattore di rumore F = 10 dB.
Svolgimento Assumendo che si verifichino le condizioni di massimo
trasferimento di potenza, il valore desiderato SNR
= SNR0 = (WR)/(WN)
può essere ottenuto se WR
= WN⋅SNR = 2B⋅WdN(f)⋅SNR
= B⋅kT0F⋅SNR, e
quindi occorre ricevere un potenza
WRmin(dBm)
= 10log10104(Hz)
- 174(dBm/Hz) + FdB
+ SNRdB
=
=
40 - 174 + 10 + 25 = - 99 dBm.
Il
guadagno di sistema (pag. 1↓) risulta
allora pari a
Gs(dB) = WT(dBm) - WRmin(dBm)
= 10log1050 + 99 = 17 +
99 = 116 dB
Non
prevedendo nessun margine, l’attenuazione dovuta alla distanza
può essere pari al guadagno di sistema, e pertanto applicando la
(16.115↓)
di pag. 1↓
scriviamo
Ad = 116 =
32.4 + 20log10f(MHz)
+ 20log10d(Km) =
=
32.4 + 29.5 + 20log10d(Km)
e
quindi 2.7 = log10d(Km),
da cui d = 102.7
= 501 Km. Svolgendo nuovamente i calcoli nel caso in cui il
fattore di rumore del ricevitore sia pari a 20 dB e 100 dB, si
ottiene che la nuova massima distanza risulta rispettivamente di
158 Km e di 15 metri.
15.2.3
Fattore di rumore per reti in cascata↓
Sappiamo che il guadagno disponibile dell’unica
rete due porte equivalente alle N
reti poste in cascata, è pari al prodotto dei singoli guadagni, ovvero Gd = ΠNn = 1Gdn.
Come determinare invece il fattore di rumore equivalente complessivo ?
Con riferimento alla figura mostrata a lato, il singolo contributo di
rumore dovuto a ciascuna rete può essere riportato all’ingresso della
rete stessa, individuando così una temperatura
T(n)Qi = T0(F(n) − 1)
I singoli contributi possono quindi essere riportati a monte delle reti
che li precedono, dividendo la potenza (ovvero la temperatura) per il
guadagno disponibile delle reti
scavalcate. Dato che i
contributi di rumore sono indipendenti, le loro potenze si sommano, e
dunque è lecito sommare le singole temperature
T(n)Qi
riportate all’ingresso, in modo da ottenere un unico contributo
complessivo di valore
T(T)Qi = T(1)Qi
+ T(2)Qi(1)/(Gd1) + T(3)Qi(1)/(Gd1Gd2) + ⋯ + T(N)Qi(1)/(ΠN
− 1n = 1Gdn)
in cui, sostituendo le espressioni per i
T(n)Qi
si ottiene
T(T)Qi = T0⋅⎡⎣F1
− 1 + (F2
− 1)/(Gd1) + (F3 − 1)/(Gd1Gd2) + ⋯ + (FN
− 1)/(ΠN − 1n
= 1Gdn)⎤⎦
Applicando la definizione
F(T) = 1 + (T(T)Qi)/(T0), si ottiene
F(T) = F1 + (F2
− 1)/(Gd1) + (F3 − 1)/(Gd1Gd2) + ⋯ + (FN
− 1)/(ΠN − 1n
= 1Gdn)
che costituisce proprio l’espressione cercata:
F(T) = F1 + N⎲⎳i = 2(Fi
− 1)/(Πi − 1j
= 1Gdj)
Il risultato, noto come
↓ formula
di Friis, si presta alle seguenti
considerazioni:
- la prima rete due porte deve avere F
più piccolo possibile, in quanto quest’ultimo non può essere
ridotto in alcun modo e contribuisce per intero ad F(T);
- la prima rete due porte deve avere Gd
più elevato possibile, in quanto quest’ultimo divide tutti i
contributi di rumore delle reti seguenti.
Pertanto l’elemento che determina in modo
preponderante il rumore prodotto da una cascata di reti due porte è la prima
rete della serie, ed il suo progetto deve essere eseguito con cura
particolare, anche tenendo conto del fatto che le due esigenze sopra
riportate sono spesso in contrasto tra loro. E’ inoltre appena il caso
di ricordare che l’espressione ottenuta non è in dB, mentre
spesso F è fornito appunto in dB;
pertanto per il calcolo di F(T) occorre prima esprimere
tutti gli Fi in
unità lineari.
Una trasmissione video modulata
am-blu con portante fp
= 2 GHz viene ricevuta secondo uno dei due schemi in figura,
indicati come caso A e B.
E’ presente una discesa in cavo coassiale con φ = 1.2/4.4 mm lunga 50 metri, un
filtro-amplificatore con guadagno disponibile Gd1
= 20 dB, fattore di rumore F1
= .4 dB e banda di rumore BN
= 7 MHz, ed un mixer che converte il segnale a frequenza intermedia
fI, e che
esibisce Gd2
= 0 dB e F2 = 10
dB. Tutti i componenti a valle dell’antenna si trovano alla stessa
temperatura T0 =
290 oK. Calcolare:
1) La minima potenza disponibile WdR
che occorre ricevere per ottenere SNR0
= 50 dB nei due casi. Ripetere il calcolo supponendo l’antenna
ricevente a temperatura Ta
= 10 oK anziché T0.
2) La minima potenza che è necessario
trasmettere per superare un collegamento terrestre lungo 50 Km, con
antenne di guadagno GT
= GR = 30 dB. Ripetere il calcolo
per un down link satellitare in orbita geostazionaria, con GT
= GR = 40 dB.
3) Il valore efficace della tensione
ai capi del generatore equivalente di uscita dell’amplificatore di
potenza del trasmettitore, per il caso migliore (tra A e B)
del collegamento terrestre, nel caso di massimo trasferimento di
potenza con Zu = Za
= 50 Ω, oppure con Zu
= 50 Ω e Za
= 50 - j 50 Ω.
Determiniamo innanzitutto
l’attenuazione del cavo coassiale, che risulta Ad(f) =
A0√(f(MHz))
dB/Km. Per il diametro indicato risulta A0
= 5.3 dB/Km, ed alla frequenza di 2 GHz si ottiene Ad(f)dB
= 5.3√(2⋅103)
= 237 dB/Km; e quindi in 50 metri si hanno 11.85 ≃
12 dB. Dato che il cavo è a temperatura T0,
risulta anche Fcavo
= Ad = 12 dB. Riassumendo:
1)
A) Il
fattore di rumore complessivo risulta
FA = Fcavo
+ Ad(F1
− 1) + (Ad)/(Gd1)(F2
− 1) = 15.3 + 15.3⋅(.1) + (15.3)/(100)(9) =
18.2
ovvero
pari a 12.6 dB. Dato che per la trasmissione televisiva am-blu
si ha SNR = SNR0,
scriviamo
WdR
= SNR⋅WdN = SNR0⋅FA⋅BN⋅kT0
e quindi
WdR(dBm)
= SNR0(dB) + FA(dB) + BN(dBMHz) + KT0(dBm/MHz) =
=
50 + 12.6 + 8.45 - 114 = -43 dBm
B) Il
fattore di rumore complessivo risulta ora
FB
= F1
+ ((Fcavo
− 1))/(Gd1) + (Ad)/(Gd1)(F2
− 1) = 1.1 + (14.3)/(100) + (15.3)/(100)(9) = 2.26
ovvero
pari a 3.5 dB. La differenza con il caso A è di 9.1 dB,
e la potenza disponibile che occorre ricevere diminuisce
pertanto della stessa quantità, e quindi ora risulta WdR
= -52.1 dBm.
Nel
caso in cui Ta
= 10 oK
≠ T0, non si ottiene più Tei
= FT0, ma occorre introdurre la TQi
della rete riportata al suo ingresso, e considerare la rete non
rumorosa in modo da scrivere Tei
= Tg + TQi
= TA + T0(F
− 1). Ripetiamo i calcoli per
i due casi A e B:
A) WdRW = SNR⋅WdN
= SNR⋅BN⋅k⋅(Ta
+ TQi)
=
= SNR⋅BN⋅k⋅(Ta + T0(FA − 1)),
che espresso in dB fornisce
WdRdBW
= SNRdB + 10log107⋅106
+ 10log10(1.38⋅10
− 23(10 + 290⋅17.2))
= 50 + 68.5 − 191.61 = − 73.11 dBW
= − 43.11 dBm
B) WdR(dBW)
= 50 + 68.5 + 10log10(1.38⋅10
− 23(10 + 290⋅1.26)) = - 84.3 dBW = -54.3 dBm
Notiamo
che se la Ta
è ridotta, le prestazioni per la configurazione A migliorano
di soli 0.11 dB, mentre nel caso B il miglioramento è di
circa 2.2 dB. Questo risultato trova spiegazione con il fatto che in
A predomina comunque il TQi
prodotto dal cavo.
2) In
un collegamento radio terrestre si assume Ta
= 290 oK. Inoltre,
per il caso in esame si trova una attenuazione disponibile pari a
Ad = 32.4 + 20log10f(MHz) + 20log10d(Km) - GT - GR
=
=
32.4 + 66 + 34 - 60 = 72.4 dB
A) WdT
= WdR
+ Ad = -
43.11 + 72.4 = 29,29 dBm = 850 mW
B) WdT
= WdR
+ Ad = -
54.3 + 72.4 = 18.1 dBm = 66 mWatt
Per
il downlink si ha d =
36.000 Km, mentre Ta
= 10 oK.
Pertanto:
Ad = 32.4 + 20log10f(MHz) + 20log10d(Km) - GT - GR
=
=
32.4 + 66 + 91.12 - 80 = 109.5 dB
e
quindi, utilizzando il valore WdR
ottenuto per il caso B, otteniamo
WdT
= WdR + Ad
= - 54.3 + 109.5 = 55.2 dBm = 25.2 dBW
→ 331 Watt
3) Nel
caso di adattamento, la potenza ceduta all’antenna Tx
è proprio quella disponibile del generatore, e quindi si ha
WdT
= (σ2g)/(4R)
, da cui
σg = √(WdT4R) = √(66⋅10 − 3⋅4⋅50)
= 3.63 Volt.
In
caso di disadattamento, desiderando che la potenza ceduta
all’antenna trasmittente rimanga la stessa, e supponendo le
impedenze indipendenti dalla frequenza, scriviamo (in accordo
alla relazione (16.63↑))
WT
= Pvo(Ra)/(|Za|2)
= Pvo(50)/(502
+ 502)
= Pvo⋅10 − 2
e
quindi Pvo≃
6.6 (Volt2). Applicando
ora la regola del partitore, si ottiene
Pvo
= Pvg||(Za)/(Za
+ Zu)||2
= Pvg||(50
− j50)/(50 + 50 − j50)||2
= Pvg(502
+ 502)/(1002 + 502) = Pvg⋅0.4.
Dunque,
Pvg
= (Pvo)/(0.4) = (6.6)/(0.4) = 16.5 Volt2, ovvero Vgeff
= √(16.5)≃4
Volt.
Evidentemente,
il disadattamento produce un innalzamento del valore efficace,
se si vuol mantenere la stessa potenza di uscita.