Affrontiamo gli aspetti applicativi della teoria esposta al capitolo
11↑ e riguardante la codifica di sorgente continua, tipicamente applicata a
segnali audio-visivi, e che dunque si particolarizza in base alle loro peculiari caratteristiche, ed alle caratteristiche degli organi sensoriali umani che ne sono i destinatari naturali. Per quanto riguarda
l’audio, sono illustrate le tecniche orientate a riprodurre il segnale nel tempo come ad es. nel
pcm, quindi quelle più orientate al segnale vocale e basate su di un modello del sistema fonatorio di produzione, ed infine le tecniche basate su di un modello del sistema uditivo come per l’
mp3. Si passa quindi alla codifica di
immagini fisse, alle quali possono applicarsi le tecniche nate per la codifica di sorgente discreta come ad es.
gif, oppure altre più ispirate alla fisiologia del sistema visivo come
jpeg. La trattazione della codifica
video si articola attraverso l’evoluzione storica dei vari standard che se ne sono occupati, arricchendo le tecniche di codifica di immagine con la rappresentazione del movimento e di come questo possa essere predetto, fino a generare il multiplex numerico con i programmi televisivi che pervadono la nostra esistenza.