18.2 Rumore nelle reti due porte
Al §
8.4.2.1 abbiamo mostrato come in un bipolo attivo, una volta ridotto nella sua forma canonica come un generatore di segnale (a vuoto)
Vg(f) con in serie una impedenza interna
Zg(f) a temperatura
Tg, quest’ultima contenga al suo interno
anche un generatore di rumore
termico, con densità di potenza di segnale
Pn(f) = 2kTg R(f) Volt
2, generato dalla sola parte reale
R(f) = R{Zg(f)} dell’impedenza. Qualora tale generatore sia chiuso su di un carico
Zc(f) = Z * g(f) adattato per il massimo trasferimento di potenza, su
Zc(f) si dissipa sia la potenza
disponibile di segnale
Wdg(f) = Pg(f)4R(f), sia quella (sempre disponibile) di rumore
Wdn(f) = Pn(f)4R(f) = 12 kTg ⎡⎣ Watt Hz⎤⎦: pertanto, il generatore nasce
già di per se rumoroso, con un
SNRg(f) = Wdg(f)12 kTg
Qualora tra il generatore ed il carico siano invece interposte una (o più) reti due porte, occorre investigare su come tenere conto dell’ulteriore rumore introdotto da queste ultime.
Temperatura equivalente di uscita
Collegando un generatore rumoroso a temperatura
Tg all’ingresso di una rete due porte a temperatura
TQ (vedi fig. a lato), in uscita della rete troviamo un processo di rumore dipendente sia dal generatore che dalla rete, e la cui potenza disponibile
Wdnu(f) può essere espressa in funzione di una temperatura
equivalente di uscita
Teu(f) (seconda figura), tale che
Wdnu(f) = 12 kTeu(f)
D’altra parte a
Teu(f) concorrono sia la temperatura del generatore
Tg(f), che la rete con una propria
TQu(f) equivalente di uscita (fig. a lato); scriviamo dunque
Wdnu(f) = 12 k ⋅ [Tg(f)Gd(f) + TQu(f)]
in cui la potenza disponibile in ingresso alla rete (che ha guadagno disponibile Gd(f)) è riportata in uscita, moltiplicata per Gd(f).
Se ora riportiamo in ingresso alla rete il contributo di
rumore dovuto a
TQu otteniamo
Wdnu(f) = 12 kGd(f) ⋅ [Tg(f) + TQi(f)]
(in cui
TQi(f) = TQu(f)Gd), ovvero
Wdnu(f) = 12 k Gd(f) Tei(f)
dove
è detta anche
temperatura di sistema Ts = Tei, poiché riporta in ingresso alla rete tutti i contributi al rumore di uscita, dovuti sia al generatore che alla rete. Siamo però rimasti con un problema irrisolto: che dire a riguardo di
TQi e TQu?
18.2.1 Reti passive
Nel caso in cui la rete due porte non contenga elementi attivi, e considerando tutti i componenti passivi della rete alla stessa temperatura TQ, si può mostrare che risulta
⎧⎨⎩ TQu(f) = [1 − Gd(f)]TQ TQi(f) = TQu(f)Gd(f) = [Ad(f) − 1]TQ
in modo da poter scrivere:
⎧⎨⎩ Teu(f) = Gd(f)Tg(f) + TQu(f) = Gd(f)Tg(f) + [1 − Gd(f)]TQ Tei(f) = Teu(f)Gd(f) = Tg(f) + [Ad(f) − 1]TQ
Questo risultato evidenzia come per una rete passiva (con
0 ≤ Gd ≤ 1), la temperatura di rumore equivalente in uscita sia una
media pesata delle temperature del generatore e della rete. Nei casi limite in cui
Gd = 0 oppure 1, la
Teu(f) è pari rispettivamente a
TQ e
Tg(f); infatti i due casi corrispondono ad una “assenza” della rete oppure ad una rete che non attenua.
18.2.1.1 Rapporto SNR in uscita
La valutazione del rapporto segnale rumore in uscita alla rete porta a
SNRu(f) = Wdg(f)Gd(f)12 kTei(f)Gd(f) = Wdg(f)12 k ⋅ [Tg(f) + [Ad(f) − 1]TQ]
Ricordando che il generatore in ingresso presenta un
SNRi(f) = Wdg(f)12 kTg(f) possiamo valutare il
peggioramento prodotto dalla presenza della rete come
18.2.1.2 Fattore di rumore per reti passive
Il rapporto
(21.130) F(f) = 1 + TQTg(f) ⋅ [Ad(f) − 1] ≥ 1 è chiamato
fattore di rumore della rete passiva, e rappresenta il peggioramento dell’
SNR dovuto alla sua presenza, potendo infatti scrivere
SNRu(f) = SNRi(f)F(f) ≤ SNRi(f)
Notiamo subito che se
Tg(f) = TQ, allora
F = Ad: pertanto una rete passiva che si trova alla stessa temperatura del generatore presenta un fattore di rumore pari all’attenuazione. Infatti, mentre la potenza disponibile di rumore è la stessa (essendo generatore e rete alla stessa temperatura), il segnale si attenua di un fattore
Ad.
In questo caso il rumore introdotto dalla rete non ha origine
solo dai resistori, e dunque
non è più vero che
TQu(f) = [1 − Gd(f)]TQ. Inoltre, il guadagno disponibile può assumere valori
Gd > 1. Per le reti attive si può quindi esprimere l’
SNR in uscita come
SNRu(f) = Wdg(f)Gd(f)12 k[Gd(f)Tg(f) + TQu(f)] = Wdg(f)12 k ⋅ [Tg(f) + TQi(f)]
ed il peggioramento individuato in (
21.130) come
Quest’ultima espressione dipende ancora da
Tg. Allo scopo di ottenere una grandezza che dipenda solamente dalla rete due porte, si definisce quindi il
18.2.2.1 Fattore di rumore per reti attive
Viene posto pari a
F(f) = 1 + TQi(f)T0
e rappresenta il peggioramento di
SNR causato dalla rete quando il generatore è a temperatura ambiente
T0 = 290
oK = 17
oC. In realtà non ci è dato di conoscere
TQi(f), mentre invece
F(f) può essere misurato a partire dal
rapporto dei rapporti SNR, ed è proprio ciò che fa il costruttore della rete due porte. Il valore di
F(f) misurato ci permette dunque il calcolo di
TQi(f) = T0[F(f) − 1] che, sostituito nella (
21.129), permette finalmente di valutare la temperatura di sistema come
mentre dalla
(21.131) si determina il peggioramento dell’
SNR come
SNRi(f)SNRu(f) = 1 + T0Tg(f) [F(f) − 1]
- il fattore di rumore è definito come il peggioramento di SNR dovuto alla presenza della rete tra generatore e carico, quando il generatore è a temperatura T0 = 290 oK = 17 oC;
- dal fattore di rumore si deriva la temperatura di sistema Tei(f) = Tg(f) + T0 [F(f) − 1];
- Se Tg = T0 allora Tei(f) = F(f)T0, e dunque la temperatura di sistema Tei è F(f) volte quella del generatore;
- Se la rete non è rumorosa si ottiene F = 1 (pari a 0 dB);
- Se la rete è passiva allora F(f) = [Ad(f) − 1] TQT0 + 1, e se è a temperatura TQ = T0 allora F = Ad.
Esempio Sia data una rete due porte con assegnati
guadagno disponibile
Gd, banda di rumore
BN e fattore di rumore
F. Valutare il rapporto segnale rumore disponibile in uscita nei due casi in cui il generatore si trovi ad una generica temperatura
Tg oppure a
T0.
Soluzione Sappiamo che la densità di potenza disponibile di rumore in uscita vale
Wdnu(f) = 12 kTeiGd = 12 k ⋅ [Tg + TQi] ⋅ Gd
in generale
F = 1 + TQiT0 e quindi
TQi = T0(F − 1), dunque
Wdnu(f) = 12 k ⋅ [Tg + T0(F − 1)] ⋅ Gd
Pertanto, la potenza disponibile di rumore si ottiene integrando la densità sulla banda di rumore
Wdnu = k ⋅ [Tg + T0(F − 1)] ⋅ GdBN
che, nel caso in cui
Tg = T0, si riduce a
Wdnu = kT0FGdBN. Per la potenza di segnale, si ha invece
Wdsu = WdgGd, e pertanto se
Tg = T0, risulta
SNRu = SNRiF = WdgkT0FBN = WdgkTeiBN
ottenendo quindi lo stesso
SNR in ingresso, ma con un rumore
F volte più potente. Nel caso in cui
Tg sia generico, considerando un fattore di rumore costante nella banda di rumore
BN, otteniamo:
SNRu = SNRiF(Tg) = WdgkTgBN ⋅ 11 + TQiTg = WdgkTgBN ⋅ 11 + T0(F − 1)Tg = = Wdgk[Tg + T0(F − 1)]BN = WdgkTeiBN
Esercizio Un trasmettitore con potenza di 50 mW e portante 30 MHz modula am bld ps un segnale con banda ± B = ± 10 KHz, prodotto da un generatore a temperatura T0. Qualora si desideri mantenere un SNR in ricezione di almeno 25 dB, determinare la distanza che è possibile coprire adottando antenne isotrope, ed un ricevitore caratterizzato da un fattore di rumore F = 10 dB. N.B.: l’esercizio può essere affrontato con le ulteriori conoscenze dei §§ 19.1 e 20.2.
Svolgimento Assumendo che si verifichino le condizioni di massimo trasferimento di potenza, il valore desiderato
SNR = SNR0 = WRWN può essere ottenuto se
WR = WN ⋅ SNR = 2B ⋅ WdN(f) ⋅ SNR = B ⋅ kT0F ⋅ SNR
, e quindi occorre ricevere un potenza
-
WRmin(dBm) = 10log10104(Hz) - 174(dBm/Hz) + FdB + SNRdB =
= 40 - 174 + 10 + 25 = - 99 dBm.
Il guadagno di sistema (pag. 1) risulta allora pari a
Gs(dB) = WT(dBm) - WRmin(dBm) = 10log1050 + 99 = 17 + 99 = 116 dB
Non prevedendo nessun margine, l’attenuazione dovuta alla distanza può essere pari al guadagno di sistema, e pertanto applicando la (21.179) di pag. 1 scriviamo
Ad = 116 = 32.4 + 20log10f(MHz) + 20log10d(Km) =
= 32.4 + 29.5 + 20log10d(Km)
e quindi 2.7 = log10d(Km), da cui d = 102.7 = 501 Km. Svolgendo nuovamente i calcoli nel caso in cui il fattore di rumore del ricevitore sia pari a 20 dB e 100 dB, si ottiene che la nuova massima distanza risulta rispettivamente di 158 Km e di 15 metri.
18.2.3 Fattore di rumore per reti in cascata
Sappiamo che il guadagno disponibile dell’unica rete due porte equivalente alle N reti poste in cascata è pari al prodotto dei singoli guadagni, ovvero Gd = ΠNn = 1Gdn. Come determinare invece il fattore di rumore equivalente complessivo ?
Con riferimento alla figura mostrata a lato, il singolo contributo di rumore dovuto a ciascuna rete può essere riportato
all’ingresso della rete stessa, individuando così una temperatura
T(n)Qi = T0(F(n) − 1)
I singoli contributi possono quindi essere riportati
a monte delle reti che li precedono, dividendo la potenza (ovvero la temperatura) per il guadagno disponibile delle reti
scavalcate. Dato che i contributi di rumore sono indipendenti, le loro potenze si sommano, e dunque è lecito sommare le singole temperature
T(n)Qi riportate all’ingresso, in modo da ottenere un unico contributo complessivo di valore
T(T)Qi = T(1)Qi + T(2)Qi1Gd1 + T(3)Qi1Gd1Gd2 + ⋯ + T(N)Qi1ΠN− 1n = 1Gdn
in cui, sostituendo le espressioni per i
T(n)Qi si ottiene
T(T)Qi = T0 ⋅ ⎡⎣F1 − 1 + F2 − 1Gd1 + F3 − 1Gd1Gd2 + ⋯ + FN − 1ΠN− 1n = 1Gdn⎤⎦
Applicando la definizione
F(T) = 1 + T(T)QiT0, si ottiene
F(T) = F1 + F2 − 1Gd1 + F3 − 1Gd1Gd2 + ⋯ + FN − 1ΠN− 1n = 1Gdn
che costituisce proprio l’espressione cercata:
F(T) = F1 + N⎲⎳i = 2Fi − 1Πi− 1j = 1Gdj
Il risultato, noto come
formula di Friis, si presta alle seguenti considerazioni:
- la prima rete due porte deve avere F più piccolo possibile, dato che quest’ultimo non può essere ridotto in alcun modo e contribuisce per intero ad F(T);
- la prima rete due porte deve avere Gd più elevato possibile, dato che quest’ultimo divide tutti i contributi di rumore delle reti seguenti.
Pertanto l’elemento che determina in modo preponderante il rumore prodotto da una cascata di reti due porte è la prima rete della serie, ed il suo progetto deve essere eseguito con cura particolare, anche tenendo conto del fatto che le due esigenze sopra riportate sono spesso in contrasto tra loro. E’ inoltre appena il caso di ricordare che l’espressione ottenuta non è in dB, mentre spesso F è fornito appunto in dB; pertanto per il calcolo di F(T) occorre prima esprimere tutti gli Fi in unità lineari.
Una trasmissione video modulata
am-blu con portante fp = 2 GHz viene ricevuta secondo uno dei due schemi in figura, indicati come caso A e B. E’ presente una discesa in cavo coassiale con φ = 1.2/4.4 mm lunga 50 metri, un filtro-amplificatore con guadagno disponibile Gd1 = 20 dB, fattore di rumore F1 = .4 dB e banda di rumore BN = 7 MHz, ed un mixer che converte il segnale a frequenza intermedia fI, e che esibisce Gd2 = 0 dB e F2 = 10 dB. Tutti i componenti a valle dell’antenna si trovano alla stessa temperatura T0 = 290 oK. Calcolare:
1) La minima potenza disponibile WdR che occorre ricevere per ottenere SNR0 = 50 dB nei due casi. Ripetere il calcolo supponendo l’antenna ricevente a temperatura Ta = 10 oK anziché T0.
2) La minima potenza che è necessario trasmettere per superare un collegamento terrestre lungo 50 Km, con antenne di guadagno GT = GR = 30 dB. Ripetere il calcolo per un down link satellitare in orbita geostazionaria, con GT = GR = 40 dB.
3) Il valore efficace della tensione ai capi del generatore equivalente di uscita dell’amplificatore di potenza del trasmettitore, per il caso migliore (tra
A e
B) del collegamento terrestre, nel caso di massimo trasferimento di potenza con
Zu = Za = 50
Ω, oppure con
Zu = 50
Ω e
Za = 50 -
j 50
Ω.
Determiniamo innanzitutto l’attenuazione del cavo coassiale, che risulta Ad(f) = A0√f(MHz) dB/Km. Per il diametro indicato risulta A0 = 5.3 dB/Km, ed alla frequenza di 2 GHz si ottiene Ad(f)dB = 5.3√2 ⋅ 103 = 237 dB/Km; e quindi in 50 metri si hanno 11.85 ≃ 12 dB. Dato che il cavo è a temperatura T0, risulta anche Fcavo = Ad = 12 dB. Riassumendo:
|
Ad = Fcavo |
F1 |
Gd1 |
F2 |
Gd2 |
dB |
11.85 |
.4 |
20 |
10 |
0 |
lineare |
15.3 |
1.1 |
100 |
10 |
1 |
1)
A) Il fattore di rumore complessivo risulta
FA = Fcavo + Ad(F1 − 1) + AdGd1(F2 − 1) = 15.3 + 15.3 ⋅ (.1) + 15.3100(9) = 18.2
ovvero pari a 12.6 dB. Dato che per la trasmissione televisiva
am-blu si ha
SNR = SNR0, scriviamo
WdR = SNR ⋅ WdN = SNR0 ⋅ FA ⋅ BN ⋅ kT0
e quindi
WdR(dBm) = SNR0(dB) + FA(dB) + BN(dBMHz) + KT0(dBm/MHz) =
= 50 + 12.6 + 8.45 - 114 = -43 dBm
B) Il fattore di rumore complessivo risulta ora
FB = F1 + (Fcavo − 1)Gd1 + AdGd1(F2 − 1) = 1.1 + 14.3100 + 15.3100(9) = 2.26
ovvero pari a 3.5 dB. La differenza con il caso
A è di 9.1 dB, e la potenza disponibile che occorre ricevere diminuisce pertanto della stessa quantità, e quindi ora risulta
WdR = -52.1 dBm.
Nel caso in cui Ta = 10 oK ≠ T0, non si ottiene più Tei = FT0, ma occorre introdurre la TQi della rete riportata al suo ingresso, e considerare la rete non rumorosa in modo da scrivere Tei = Tg + TQi = TA + T0(F − 1). Ripetiamo i calcoli per i due casi A e B:
A)
WdRW = SNR ⋅ WdN = SNR ⋅ BN ⋅ k ⋅ (Ta + TQi) = SNR ⋅ BN ⋅ k ⋅ (Ta + T0(FA − 1))
che espresso in dB fornisce
B) WdR(dBW) = 50 + 68.5 +
10log10(1.38 ⋅ 10 − 23(10 + 290 ⋅ 1.26)) = - 84.3 dBW = -54.3 dBm. Notiamo che se la
Ta è ridotta, le prestazioni per la configurazione
A migliorano di soli 0.11 dB, mentre nel caso
B il miglioramento è di circa 2.2 dB. Questo risultato trova spiegazione con il fatto che in
A predomina comunque il
TQi prodotto dal cavo.
2) In un collegamento radio terrestre si assume Ta = 290 oK. Inoltre, per il caso in esame si trova una attenuazione disponibile pari a Ad = 32.4 + 20log10f(MHz) + 20log10d(Km) - GT - GR = 32.4 + 66 + 34 - 60 = 72.4 dB
A) WdT = WdR + Ad = - 43.11 + 72.4 = 29,29 dBm = 850 mW
B) WdT = WdR + Ad = - 54.3 + 72.4 = 18.1 dBm = 66 mWatt Per il downlink si ha d = 36.000 Km, mentre Ta = 10 oK. Pertanto: Ad = 32.4 + 20log10f(MHz) + 20log10d(Km) - GT - GR = 32.4 + 66 + 91.12 - 80 = 109.5 dB e quindi, utilizzando il valore WdR ottenuto per il caso B, otteniamo WdT = WdR + Ad = - 54.3 + 109.5 = 55.2 dBm = 25.2 dBW → 331 Watt
3) Nel caso di adattamento, la potenza ceduta all’antenna Tx è proprio quella disponibile del generatore, e quindi si ha WdT = σ2g4R, da cui
-
σg = √WdT4R = √66 ⋅ 10 − 3 ⋅ 4 ⋅50 = 3.63 Volt.
In caso di disadattamento, desiderando che la potenza ceduta all’antenna trasmittente rimanga la stessa, e supponendo le impedenze indipendenti dalla frequenza, scriviamo (in accordo alla relazione (21.122))
WT = PvoRa|Za|2 = Pvo50502 + 502 = Pvo ⋅ 10 − 2
e quindi Pvo ≃ 6.6 (Volt2). Applicando ora la regola del partitore, si ottiene
Pvo = Pvg||ZaZa + Zu||2 = Pvg||50 − j5050 + 50 − j50||2 = Pvg502 + 5021002 + 502 = Pvg ⋅ 0.4.
Dunque, Pvg = Pvo0.4 = 6.60.4 = 16.5 Volt2, ovvero Vgeff = √16.5 ≃ 4 Volt.
Evidentemente, il disadattamento produce un innalzamento del valore efficace, se si vuol mantenere la stessa potenza di uscita.