Avendo illustrato come sia sufficiente la conoscenza dei soli campioni temporali
xn = x(nTc) per descrivere completamente un segnale tempo continuo e limitato in banda
x(t), e come alla sequenza tempo-discreta dei suoi campioni
xn corrisponda una
periodizzazione in frequenza
X•(f), notiamo come ciò sia in qualche modo
speculare alla proprietà dei segnali
periodici nel tempo, che possiedono una rappresentazione equivalente nel dominio della frequenza, costituita dalla sequenza dei coefficienti
Xn noti come serie di Fourier. L’analogia è più stringente di quanto non possa apparire, dato che è assolutamente lecito ed esatto usare l’espressione della serie di Fourier
(10.7) nella direzione
opposta , ossia per ottenere lo spettro periodico di ampiezza
X•(f) a partire dalla sequenza dei campioni temporali
xn:
definendo così una
trasformata di Fourier a tempo discreto o DTFT
, che produce una
X•(f) periodica in frequenza di periodo
fc = 1Tc , in cui
Tc è il periodo di campionamento con cui sono prelevati i valori
xn. Alla
(10.73) è associata una
antitrasformata, in grado di valutare i campioni temporali
xn a partire dalla conoscenza di un periodo di
X•(f), definita come
e che è del tutto analoga (a parte il segno) alla
(10.6) che calcola i coefficienti della serie di Fourier. Molte delle proprietà già note per la serie e la trasformata di Fourier sono valide anche in questo caso, come ad esempio
Ciò permette di svolgere operazioni sui segnali (come analisi spettrale e filtraggio) senza dover svolgere calcoli analitici (integrali e trasformate), bensì operando direttamente sui campioni di segnale mediante appositi algoritmi di calcolo numerico eseguiti su dispositivi ottimizzati a tale scopo, e quindi effettuare il processo di conversione
d/a per riottenere un risultato tempo-continuo, come mostrato in fig.
4.23.
Resta comunque il fatto che nelle
(10.73) e
(10.74) compaiono tuttora una somma di infiniti termini ed un integrale di funzione continua, mentre per effettuare le operazioni di elaborazione numerica possono essere usate solo sequenze di durata finita e somme. Per questo motivo affrontiamo la sezione successiva, che illustra come ciò possa essere risolto eseguendo il campionamento anche in frequenza, e limitando i segnali ad una durata limitata.