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Prefazione all’edizione 2.0

Anche se ormai il testo si è fatto maggiorenne[8]  [8] La prima edizione pubblica risale al 2001. i suoi contenuti non potevano che continuare ad espandersi, sia in termini di approfondenti che di nuovi argomenti. Il formato è un po’ cambiato, da 16x23 siamo passati a 17x24 cm, ed il corpo dei font è passato da 9 ad 11, prima erano veramente troppo piccoli! Oltre a queste (ed altre) operazioni di maquillage, l’insieme dei contenuti è stato suddiviso in quattro parti[9]  [9] Precedentemente erano tre, ora la modulazione ha acquisito lo status di parte a sé, dato che è un argomento che non necessariamente occorre spiegare (ad esempio) a studenti di (bio)informatica.:
con un associato rimescolamento degli argomenti tra i capitoli. Se le primissime edizioni di questo testo (in cui gli argomenti, sia pur disparati, erano resi contigui) incontrassero questa loro progenie cresciuta, immagino che non la riconoscerebbero!

Principali novità

Questa edizione ha subito nel corso del suo sviluppo rallentamenti vari, ha attraversato il periodo del Covid per ritrovarsi con una guerra in Europa. Con l’auspicio che il buon senso possa prevalere sulla follia, vediamo cosa ci porta di nuovo l’edizione 2.0.
Queste le novità in cui l’edizione 2.0 differisce rispetto alla 1.7 (si, ho saltato due decimali, ma ci voleva!) raccontate per esteso presso https://teoriadeisegnali.it/libro/NEWS.txt. Oltre, come sempre, alla miriade di altri aggiustamenti e precisazioni.
Posso dire di essere riuscito a mettere tutto dentro? Di certo gli ultimi sforzi pongono il testo su di un livello ancora più ambizioso! Anche se c’è ancora la situazione della quarta parte, che non ho toccato, e che potrebbe crescere includendo almeno i tratti essenziali di cose di tutti giorni come la telefonia mobile, l’IPv6, il bluetooth, il wireless ottico, il gps... ma probabilmente queste possono ancora attendere: prima vorrei riuscire ad affrontare due argomenti più di base, il primo già acquisito dalla tecnologia, ed il secondo emergente. Si tratta rispettivamente della software defined radio o sdr, ossia le particolarità che assumono i processi di mo-demodulazione quando realizzati su dati campionati, e dei segnali sui grafi, che sfruttano le relazioni non topologiche[10]  [10] Mentre per i campioni di segnale nel tempo la topologia associata è definita dalla relazione di vicinanza unidirezionale uno contro l’altro, e per le immagini la topologia corrisponde a quella di una mappa spaziale bidimensionale, per i dati sui grafi la topologia è definita a partire dalla matrice di adiacenza, che si fa beffe di mappe e sequenze. definite da una matrice di adiacenza, per sviluppare su questo tipo di segnali una analisi spettrale e definire approcci a filtraggio, sottocampionamento, inferenza e predizione. A chi può chiedersi Si, ma cosa sono questi segnali sui grafi? rispondo di tutto, dalle reti di sensori ai social network alle reti reputazionali, fino alle reti biologiche, di interazione proteica e malattia-farmaco, per arrivare alla medicina di precisione. E ti pare poco?
Un sentito grazie a tutti coloro che mi hanno incoraggiato a continuare, ed io continuerò!
Alessandro Falaschi, Settembre 2022      
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