2 marzo
2010
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- Presentazione corso
e docente
- calendario (questa pagina)
- Il materiale didattico
è costituito da un libro, emendato durante le lezioni in più o in meno,
come dichiarato nel presente calendario
- Esposizione delle tematiche generali del corso, descritte
al Capitolo 1
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4 marzo
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Serie di Fourier per Segnali Periodici (cap. 2):
- Prerequisiti trigonometrici: Numeri complessi, Formule
di Eulero, Fasori.
- Serie di Fourier: Simmetria Coniugata, Serie di Fourier
di un'onda rettangolare, limitatazione di banda
- Teorema di Parseval
- Algebra Vettoriale: Spazio normato, Spazio dei segnali
periodici, Ri-definizione dei coefficienti di Fourier
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9 marzo
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Trasformata di Fourier (cap. 3):
- definizione, trasformata del rettangolo, energia
incrociata e densità di energia, teorema di Parseval
- Proprietà: simmetria coniugata, dualità, traslazione nel
tempo, fase lineare, traslazione in frequenza (Modulazione)
- Impulso matematico: Trasformata di una costante,
Trasformata per segnali periodici, setacciamento
- Risposta impulsiva, convoluzione, convoluzione con
l'impulso traslato
- Moltiplicazione in frequenza, esponenziali come
autofunzioni, risposta in frequenza e sua misura.
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11 marzo |
- realizzabilità ideale
e fisica (9.5) di una risposta in frequanza, approssimazione della risposta impulsiva (nota 24 pag.
77), sistemi passa-tutto, di ritardo, in cascata (3.6.1).
Canale perfetto o ideale (14),
Densità Spettrale
- Come passare da densità di energia a densità di potenza -
Periodogramma (9.3.1)
- Autocorrelazione per segnali di potenza e di energia
(9.1.4), come prodotto scalare con una copia ritardata.
- Proprietà dell'autocorrelazione: massimo nell'origine,
simmetria coniugata. autoc. di segnali reali (9.1.4.1)
- Teorema di Wiener (9.2.1)
Probabilità e processi
- Prob. condizionali (7.1.3), indipendenza statistica
(7.1.5)
- densità di probabilità e istogramma (7.2.1), valore
atteso, medie e momenti, varianza (7.2.2)
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16 marzo
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5a lezione
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- v.a. uniforme (7.2.3), esempio di calcolo di media e varianza
- processi stazionari ed ergodici (tutto 7.3), ad aleatorità parametrica (7.3.7)
- Correlazione
e covarianza (9.1), correlazione (9.1.1), covarianza e indipendenza
statistica (9.1.2), correlazione per processi stazionari ed ergodici
(9.1.3)
- processo armonico (7.3.7), (9.2.2)
- variabile aleatoria gaussiana
(7.5.1), processo gaussiano bianco limitato in banda (9.2.2), esempio audio mediante Applet Java (copia locale). Calcolo della varianza
partendo dalla densità spettrale.
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18 marzo
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Filtraggio, modulazione, finestratura, derivata
- Densità di potenza e di energia all'uscita di un filtro (9.4).
Esercizio (a casa)
- Moltiplicazione nel tempo (3.6.2)
come modulazione, ovvero come finestratura (3.9.3), risoluzione spettrale
- Caratterizzazione statistica del prodotto di due processi
(9.6.1)
- Derivazione
ed integrazione nel tempo (3.7),
trasformata del triangolo (a casa),
ovvero densità di energia del
rettangolo
Segnali
modulati (10)
- Multiplazione a divisione di
frequenza (10.1.1),
cenni sulla copertura cellulare (pag 1 - 18 di Propagation
tutorial, copia
locale), canale telefonico (10.1.2)
- Lunghezza
d'onda (10.1.3), banda
di segnale. Banda laterale unica (10.1.5)
- Rappresentazione (10.2)
mediante l'inviluppo complesso (10.2.1),
ovvero le componenti
analogiche di bassa frequenza (10.2.2),
e loro estrazione (10.3.3).
- Modulazione di ampiezza e angolare (10.2.1)
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23 marzo |
- Calcolo delle c.a. di b.f. mediante filtro di Hilbert
(10.2.3)
(dim. in appendice) (rotazione assi al 14.6.3.1) e sua realizzazione
pratica. Esempi su cui riflettere a casa.
- relazione tra lo spettro di densità di
potenza/energia dell'inviluppo complesso ed il segnale analitico
(10.2.4)
- Transito di segnali modulati: filtraggio (10.3.1),
intermodulazione, equalizzazione. Condizione per l'inviluppo complesso
reale (10.3.2)
Modulazione di ampiezza (11)
- Tipi di modulazione AM (11.1).
BLD, PS, PI, PPS, efficienza (da 11.1.1
a 11.1.1.4).
- Segnale AM BLU e sua densità spettrale (11.1.2)
- Espressione della ampiezza per una determinata potenza (11.1.4)
- Generazione di AM BLU (11.1.2.1),
e di AM BLR (11.1.3),
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8 aprile
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- Demodulazione omodina (11.2.1).
Errori di demod. di fase e di frequenza (11.2.1.1)
- Demodulazione di AM BLU e BLR, ed effetti dell'errore di
fase (11.2.2.1)
- PLL (11.2.1.3)
- Demodulatore inviluppo (11.2.2),
demodulazione in fase e in quadratura (11.2.1.2)
- Demodulatore
eterodina (11.2.3), frequenze immagine (11.2.3.1), supereterodina (11.2.3.2)
Segnale televisivo
- spazio dei colori (17.1.3.2), segnale video composito
- analogico terrestre (11.4.4)
- codifica di immagine, (17.1.3), dimensioni (17.1.3.1)
- facoltativo: la diffusione
televisiva (copia locale) di Ennio
Gambi, pag 6, 11, 12, 13, 14, 18
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13 aprile
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Ora che abbiamo imparato a
realizzare un segnale modulato, per poter
valutare la sua qualità in termini di rapporto segnale/rumore occorre
saper valutare le potenze
di segnale e di rumore in uscita dal
demodulatore. Pertanto, intraprendiamo questo ulteriore sviluppo della
teoria.
Trasferimento di potenza nei circuiti di trasmissione
- Modello circuitale di un collegamento radio (esempio
di 14.2); canale
perfetto (14)
- Caratterizzazione e rappresentazione dei circuiti (14.1),
bipoli e bipoli attivi (14.2)
- Potenza di segnale (14.3)
e potenza assorbita (14.3.1),
misura in decibel (14.3.2).
- Connessione generatore-carico: potenza ceduta al carico (14.4), potenza
disponibile del generatore (14.4.1),
adattamento di impedenza per l'assenza di distorsioni lineari (14.4.2),
generatore ideale (14.4.3).
- Modello circuitale (14.5.1)
e schema simbolico (14.5.2)
per le reti due porte; guadagno di tensione, guadagno di potenza
e guadagno disponibile (14.5.3).
Attualizzazione della teoria al caso di
- connessione
generatore-carico tramite rete due porte
- reti
passive
- reti
in cascata
- collegamento
radio
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15 aprile
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10a
lezione
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Rumore termico, fattore di rumore, rumore dopo demodulazione
- Misura delle potenze e dei rapporti in decibel (14.3.2),
(7.6.2)
- Processo gaussiano a media nulla (7.5.1),
stazionario ed ergodico, bianco (9.2.2):
densità di probabilità, densità di potenza, varianza =
potenza, come media temporale, o media di insieme, o integrando la
densità spettrale.
- Rumore
termico nei bipoli passivi (16.1),
generatore rumoroso e suo SNR (16.2).
Equivalenza del rapporto tra potenze di segnale e potenze disponibili.
Questo generatore, potrebbe essere quello equivalente in uscita dal
canale
- Il rumore nei segnali modulati (12.1),
filtro di
ricezione, banda di rumore, e potenza
del rumore in ingresso al ricevitore (12.1.1)
- Demodulazione di un processo di rumore: c.a. di b.f. del
rumore passa banda (12.1.2),
densità di potenza della c.a. e dell'inviluppo complesso (10.4.1
e 10.4.2)
Ancora
con il nostro schema ben presente
deriviamo
delle espressioni che legano la qualità del segnale demodulato,
espressa in termini di SNR, con le potenze del segnale ricevuto y(t) e
del rumore n(t). Quindi, cerchiamo di inglobare nel rumore
in ingresso al ricevitore,
anche le cause di disturbo introdotte dagli stadi di demodulazione
del ricevitore. Poi, definiamo un formalismo per il dimensionamento
di sistema, in cui a partire dalla minima potenza che occorre ricevere
per realizzare una determinata qualità in termini di rapporto
segnale/rumore dopo demodulazione, si valuta la potenza che occorre
trasmettere al fine di garantire la trasmissione anche nei casi
peggiori.
Rapporto segnale/rumore per trasmissioni
AM
- Prestazioni per
la modulazione AM (12.2):
calcolo della potenza di rumore dopo demodulazione nel caso BLD-PS (12.2.1.1), SNR0
di riferimento. Calcolo per i casi BLU-PS (12.2.1.2),
BLD-PI (12.2.1.3).
Tabella riassuntiva (12.2.1)
Dimensionamento di sistema e rumore equivalente
- Dimensionamento
di un collegamento (15.1): da SNR a WRmin.
Guadagno
di sistema, attenuazione disponibile, margine, att. supplementare,
grado di
servizio.
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20 aprile |
- Rumore
nelle reti due porte (16.3), caso delle reti passive (16.3.1) e delle
reti attive (16.3.2). SNR in uscita da una rete due porte, in funzione dell'SNR
di
ingresso (16.3.1.1), definizione di Fattore di rumore (16.3.1.2 e 16.3.2). Riassunto, esempio. Fattore di rumore per reti in
cascata (16.3.3). Esercizi.
Ora che abbiamo caratterizzato a
sufficienza ciò che avviene all'uscita
del canale, procediamo a ritroso, indagando sugli effetti prodotti
dal canale trasmissivo, e dai dispositivi di trasmissione
Distorsioni lineari
Iniziamo mostrando alcuni collegamenti con i contenuti di altri corsi, come teoria dei circuiti e controlli automatici
- Esempio di distorsioni lineari dovute a
filtraggio (9.8); filtro RC, risposta impulsiva, H(f) come
partitore, f.d.t di Laplace, frequenza di taglio o a 3dB
- Caratterizzazione delle distorsioni lineari in termini di
guadagno in dB e tempo di ritardo di gruppo (14.6)
- Effetto delle distorsioni lineari sui segnali di banda base
(14.6.2), sui segnali modulati (14.6.3), a banda stretta (14.6.3.1 e
15.1.1), AM (14.6.3.2), a modulazione angolare (14.6.3.3). effetto
sull'SNR (14.6.4). Equalizzazione (15.1.1)
Collegamenti radio
- Modello circuitale del canale e del ricevitore (15.3),
antenna isotropa e direttiva, area efficace (15.3.1)
- Bilancio energetico (15.3.2): Potenza ricevuta,
Attenuazione di spazio libero, Attenuazione disponibile, Ipsogramma. Collegamenti satellitari (15.5.1)
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22 aprile |
- Condizioni di propagazione e attenuazioni supplementari
(15.3.3):
- Perdite di accoppiamento, Assorbimento terrestre.
Allocazione delle frequenze radio (15.5.2)
- Condizioni di visibilità (15.3.3.1): Orizzonte Radio,
Ellissoidi di Fresnel.
- Filtri trasversali (9.7), filtro del primo ordine o filtro
a pettine (9.7.1), H(f)
di una eco singola (esempio di 14.6.1), Esercizio
- Cammini Multipli (15.3.3.2) e Diffusione (15.3.3.3).
- esercizio c
del 16-7-08 (svolgimento)
Collegamenti radiomobili
- Variabili aleatorie di Rayleigh e di Rice
(7.6.7.2).
- (15.3.3.3): Path loss,
Slow fading, Fast fading, Dimensione di cella e velocità di
trasmissione.
- Assorbimento Atmosferico (15.3.3.4), Dimensionamento di un
collegamento soggetto a pioggia (15.3.3.5), Collegamenti in diversità
(15.3.3.6): di frequenza e di spazio
Approfondimenti facoltativi
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27 aprile
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Distorsioni di non linearità
- Definizioni (14.7): saturazione e backoff. Ingresso
sinusoidale e
fattori di intermodulazione (14.7.1), ingresso aleatorio e
distorsioni di secondo e terzo ordine per le trasmissioni modulate
(14.7.2). Effetto sulla mod. FM (14.7.3)
Proseguiamo sul tema dei fenomeni
non lineari, affrontando
la modulazione angolare, concludendo così l'analisi delle tecniche
di modulazione di portante analogica
Modulazione di Frequenza
- Modulazione angolare (11.3): Non linearità, Ampiezza
costante, Generazione di un segnale a modulazione angolare
- Ricezione di un segnale a modulazione angolare (11.3.1),
Ricevitore a PLL (11.3.1.1), Ricevitore a discriminatore (11.3.1.2)
- Densità spettrale di segnali modulati angolarmente
(11.3.2),
Segnale modulante sinusoidale (11.3.2.1): modulazione a basso e ad alto
indice, Regola di Carson
- Densità spettrale FM con processo aleatorio modulante
(11.3.3),
Indice di modulazione per processi (11.3.3.1), Modulazione a basso
indice (11.3.3.2)
- FM BroadCast (11.4.6)
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29 aprile |
Collegamenti
in cavo
- (15.2.1): costanti distribuite o primarie, impedenza
caratteristica,
coefficiente di propagazione, condizioni di chiusura, quadripolo
equivalente,
condizioni di adattamento, di Heaviside, effetto pelle
- (15.2.2): approssimazione per cavo lungo, equalizzazione,
diafonia. Casi limite (15.2.2.1): cavo a basse perdite, cavo corto
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4 maggio
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15a
lezione
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Ora che abbiamo discusso anche
delle caratteristiche del canale,
facciamo ancora un passo all'indietro, discutendo delle tecniche
necessarie all'uso di una canale analogico per trasportare informazioni
numeriche
Trasmissione
numerica di banda base
- Peculiarità del canale (5.1) e della trasmisisone numerica
(5.1.1). Codifica di linea (5.1.2), onda rettangolare binaria
(5.1.2.1 + pag. 216), effetto della limitazione
di banda (5.1.2.2), interferenza intersimbolica (ISI), diagramma ad
occhio.
- Trasmissione multilivello (5.1.2.3) e codice
di Gray (5.1.2.4)
- Non svolto quest'anno: Sincronizzazione (5.1.3): trasmissione asincrona (5.1.3.1),
sincronizzazione di di bit, di parola
e di trama. Trasmissione sincrona (5.1.3.2), sincronizzazione di
simbolo tramite DPLL, trasmissione orientata al carattere ed al bit,
delimitazione di trama
mediante
pattern di flag.
- Codici di linea a banda infinita (5.2.1), segnale limitato
in
banda (5.2.2): requisiti per l'impulso dati (5.2.2.1), condizioni di
Nyquist (5.2.2.2), impulso a coseno rialzato.
- Facoltatativo:
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6 maggio
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Probabilità di errore nelle trasmissioni
numeriche
- Probabilità di errore (7.5): funzione erfc (7.5.1),
determinazione della Pe per simbolo (7.5.2), dipendenza di Pe da Eb/No
(7.5.3), contributo di Eb/No all'SNR, derivazione della Pe per
simbolo (7.5.3.1, 7.5.3.2, 7.5.3.3), compromesso banda-potenza. Diagramma ad
occhio in presenza di rumore (7.5.4),
applicazione del codice di Gray (7.5.5).
- Esemplificazione con Octave sul
diagramma ad occhio.
Operativamente: una metodologia di progetto può basarsi sull'imporre un
determinato valore di Pe, a partire dal quale
- si individuano (in base alle curve di fig. 7.4) i valori di
Eb/No(dB) necessari, per diverse scelte di L;
- nota la banda disponibile e la fb, si ottiene il
valore di L,
individuando così la curva appropriata, nell'ipotesi di adottare
gamma=0;
- noto il livello di rumore No, si determina Eb;
- note le esigenze di precisione nella temporizzazione, si
impone
un valore di gamma, e conseguentemente si aumenta il valore di Eb;
- si determina la minima potenza che è necessario ricevere,
come WdRmin = Eb*fb
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11 maggio |
Controllo degli errori nelle trasmissioni numeriche
- Controllo di errore (5.3): FEQ ed ARQ, errori su parole.
Detezione di errore (5.3.1) a
parità (5.3.1.1), somma di controllo (5.3.1.2), cenni sul CRC (5.3.1.3).
Codifica di canale
- Codifica di canale (5.3.2), codici a blocchi (5.3.2.1),
distanza di Hamming, codice a ripetizione, interleaving.
- Compromesso velocità - distorsione (vedi 7.5.3.3)
- Facoltativo: Cenni
sui
codici convoluzionali (5.3.2.2) e decodifica di Viterbi.
Quantizzazione del segnale campionato
- Varianza di una v.a. a distribuzione uniforme (7.2.3). SNR
di
quantizzazione per quantizzatore uniforme (7.4). Quantizzazione
logaritmica (7.6.1).
Esercizi
- Per consolidare le nozioni di trasmissione numerica sulla
probabilità di errore, la codifica di sorgente, la codifica di
canale, e la quantizzazione di segnali campionati, svolgiamo l'esercizio in
fondo al par 7.5.5. Possiamo altresì affrontare lo studio di
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13 maggio |
Protocolli ARQ e controllo di flusso
Questi protocolli hanno origine a scopo di controllo degli errori nei
collegamenti punto-punto per i quali si osservava una probabilità di
errore non trascurabile. Successivamente, sono stati utilizzati nelle
reti a pacchetto, in cui è possibile la perdita totale dei pacchetti in
transito. In questo caso, i protocolli ARQ sono applicati da un estremo
all'altro di una rete, privilegiano l'uso di timeout piuttosto che
l'uso di riscontri negativi. Dato che questi argomenti sono oggetto di
trattazione di altri corsi più specifici, ci limitiamo a descrivere
- il pacchetto dati (8.5.1); valutazione dell'occupazione di
banda legata alla strategia di ritrasmissione (5.4.2.3)
- facoltativo:
protocolli ARQ - sezione 5.4
Reti di trasmissione a circuito
- Elementi della rete telefonica (6.1.1), rete di accesso
(6.1.2), Plain Old Telephone Service (6.9.1), ISDN (6.9.2)
- integrazione facoltativa:
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18 maggio
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- Multiplazione (6.2)
- un inciso su cosa non è
e dove si inquadrano le reti
a circuito: il pacchetto dati (8.5.1), schema di multiplazione
(8.5.2.1),
principio di commutazione (8.5.2.2): commutazione di circuito,
commutazione di pacchetto a Circuito Virtuale, commutazione di
pacchetto a Datagramma,
- multiplazione a divisione di tempo (6.2.1), multiplazione
statistica e deterministica, commutazione di pacchetto e di circuito
(6.2.1)
Rete Plesiocrona - PDH
- Rete Plesiocrona (6.3): trama PCM (6.3.1), sincronizzazione
di centrale (6.3.3), segnalazione associata al canale ed a canale
comune (6.3.2), sistema di segnalazione n.7 (6.9.3)
- Multiplazione Asincrona e PDH (6.3.4), bit stuffing
(6.3.4.1), Add and Drop Multiplexer (6.3.4.2), Sincronizzazione di Rete
e Elastic Store (6.3.5)
- integrazione facoltativa:
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20 maggio
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20a
lezione
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Gerarchia digitale sincrona - SDH
Topologia e rete in fibra
- schema generale e caso italiano (6.5), dispositivi SDH
nella rete in fibra ottica (6.6.1), topologia ad anello (6.6.2). Rete
di trasporto (6.6.2.1) e di accesso (6.6.2.2) in fibra, protezione
automatica (6.6.3)
Integrazione facoltativa:
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25 maggio |
Collegamenti in fibra ottica
- generalità (15.4.1), natura fisica, segnale luminoso,
trasmissione ottica, propagazione luminosa e indice di rifrazione
- Dispersione modale (15.4.2), attenuazione, dispersione
cromatica e trasduttori elettro-ottici, prodotto Banda-Lunghezza e
Codici di linea, trasduttori ottico-elettrici
- multiplazione a divisione di lunghezza d’onda - WDM
(15.4.3), ridondanza, Sonet e SDH
- Esercizi: problema A del 25
luglio 2008 (risposta), esercizio B del 10 giugno 2009, esercizio A del 10 febbraio 2010
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27 maggio |
Esercitazioni
- trasmissione numerica - prova B
del 16-7-2008
- mod AM su cavo, portata e distorsione - prova A del 23-09-2008
- ricezione FM, banda e rumore - prova B del 23-09-2008
- quantizzazione, diagramma a occhio, spettro segnale dati,
espressione temporale, moduzione AM e portata, Eb/No e Pe - Prova del
4-2-2009 e svolgimento
- multiplazione statistica nell'FDM, sistema a perdita,
risultato di Little, potenza media e banda FM media: prova del 5-7-2000-E
- sistema a coda infinita e servente unico - 18 novembre 2000 - E
- modulazione AM-BLU, attenuazione per cammini multipli,
fattore di rumore, portata: prova del 14
aprile 1999 - D
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