Lo Strato Applicativo di Internet, reloaded
Son finite le lezioni. Tre mesi di vita da pendolare, a 50 anni suonati, o ti fanno tornare la voglia di fare, o ti fanno passare quella che ancora ti resta. Nel dubbio di quale sia il mio caso, tento mi mettere qualche punto fermo a tanta volatilità esistenziale.

Per questo, son felice di annunciare che il materiale didattico sviluppato nell'ambito del mio corso Laboratorio Internet, e raccolto nel testo Lo Strato Applicativo di Internet, è arrivato alla seconda edizione, autoprodotta, e scaricabile in formato PDF. E che PDF! E' completamente ipernavigabile, consentendo addirittura di recuperare direttamente dalla rete i files di capture che corredano le esercitazioni discusse nel testo.
Al punto che uno si chiede: ma nel 2009, hanno ancora senso i libri di testo, in vendita nelle librerie? Non faccio per smentirmi, ma la risposta è si, si, servono eccome. Perché dovremmo limitare il tempo passato davanti al computer, davanti allo schermo, davanti alla tastiera ed al mouse. Perché dovremmo ritrovare il tempo per leggere e rileggere un paragrafo, tenere il segno con le dita, dovremmo poter sfogliare, per cercare la pagina giusta dove ricordiamo che stava la cosa che cerchiamo.
Invece, la mente umana sta perdendo la capacità di focalizzare, memorizzare, mantenere la concentrazione per più di tre righe. Comunichiamo a messaggini, scrolliamo una riga si e tre no, zappiamo il nulla dell'etere, e pur se ci crediamo superiori, assorbiamo un gran frullato di stimoli, al punto da non sapere più da dove provengono, al punto di pensare che quei pensieri sono i nostri, ed invece.. finiamo per essere manipolati.
Ma tornando al MIO libro... non è né di filosofia, né di politica, ma di cruda normativa Internet. Eppure, è dalla Rete che possiamo aspettarci la salvezza. La salvezza dall'imposizione del pensiero unico. E' nella diversità dei contenuti generati dagli utenti, nella assenza delle posizioni dominanti, nella trasparenza degli standard aperti, che possiamo salvarci. Per questo, è importante conoscere e sapere, e non per passare l'esame. Il lavoro del docente è quello di mettersi al servizio di chi vuole imparare, non di essere giudice o peggio ancora, poliziotto.
Ma per stavolta, mi tolgo il gusto di essere semplicemente editore di me stesso....