MotiviPerNonFrequentare
Dopo sole tre settimane di lezione del corso di Teoria dei Segnali il numero degli studenti in aula si è letteralmente decimato, passando dalla cinquantina iniziale a 5. Durante la terza settimana è rimasto attivo un questionario mediante il quale indagare sulle motivazioni di chi sceglie di non frequentare. Ovviamente non tutte le 24 risposte ricevute provengono da studenti in corso; in tutti i modi le opzioni proposte si sono classificate nell'ordine seguente, in cui è indicata la percentuale relativa ed il numero di risposte tra parentesi
- 33.3% (8) il materiale didattico è ben fatto, conviene studiare direttamente quello anziché frequentare
- messa assieme con la numero 4, sembra come se l'unico modo di avere studenti in aula sia fornire materiale didattico scadente
Tranne che a lezione parte del tempo è dedicato a dimostrazioni "live" impossibili da infilare in un libro, ed è possibile chiedere spiegazione di quanto non chiaro
- messa assieme con la numero 4, sembra come se l'unico modo di avere studenti in aula sia fornire materiale didattico scadente
- 29,2% (7) il docente va troppo lento e non capisco dove vuole arrivare
- in effetti ho posto male la domanda, che contiene due affermazioni. In tutti i modi gli argomenti su cui indugio sono quelli per i quali riscontro vostre lacune agli esami; visto che gli studenti non chiedono nulla, devo tirare ad indovinare. Non sono un video di YouTube, sono li in carne ed ossa per rispondere ai vostri dubbi: ciò che non capite, chiedetelo!
- 16,7% (4) ho visto che sono disponibili tutti i compiti di esame svolti, mi preparerò direttamente su quelli
- i compiti servono a verificare il proprio grado di preparazione, ed a farsi venire dubbi di cui chiedere spiegazione. La materia di studio non sono i compiti, ma la teoria che serve ad affrontarli
- 16,7% (4) ci sono altri docenti con i quali l'unico modo di sapere di cosa tratta il corso è seguire le lezioni, ma non posso stare tutti i giorni tutto il giorno in facoltà, perché poi manca il tempo per studiare
- 16,7% (4) ho provato a seguire, ma non capivo quasi nulla ed ho desistito
- 16,7% (4) sono indietro con gli esami del primo anno e non mi sento in grado di affrontare nuovi argomenti
- 12,5% (3) sono al terzo anno o fuori corso, ho già provato a seguire ma ho abbandonato, ed ho anche diversi altri esami da sostenere
- 8,3% (2) sono uno studente lavoratore, non riesco a seguire praticamente nulla
- 8,3% (2) l'esame tratta di argomenti che penso non mi serviranno mai
- 4,2% (1) ho sentito dire che il docente promuove anche se non si sa quasi nulla
- 4,2% (1) vivo lontano dalla facoltà, e preferisco andarci il meno possibile
- 4,2% (1) faccio sport, e preferisco utilizzare il mio tempo per gli allenamenti
mentre nessuno ha fornito come risposta
- 0% (0) il docente spiega troppo velocemente e non ho il tempo di assimilare i concetti
- Dunque è vero che vado piano! Eppure tutti dicono che il programma è troppo vasto! C'è qualcosa che non quadra, altrimenti nessuno avrebbe dato la risposta 5!
- 0% (0) devo assistere un disabile in famiglia
Poi ci sono le risposte libere, di cui ringrazio gli autori, e che potevo scegliere di non pubblicare; l'amore per la trasparenza me lo ha impedito, ma non di omettere le mie controdeduzioni.
- Non sono un amante della materia, quindi mi riesce difficile seguire la spiegazione. Con la spiegazione degli integrali e l'uso della lavagna durante la lezione sono certo che molti studenti apprezzerebbero. Inoltre, trovare esempi pratici dell'utilizzo dei segnali potrebbero coinvolgere la classe tanto da farli appassionare alla materia
- Gli integrali si affrontano nei corsi di analisi (che presumo neanche ami, ma lo studio è sacrificio). Nel libro ci sono tutte le dimostrazioni perché è giusto che ci siano, un libro è qualcosa da conservare e da cui attingere quando servirà. A lezione uso sia la lavagna che il proiettore, e fornisco esempi mediante applicazioni interattive, video ed altre fonti web. Le applicazioni sono nella radio che ascolta, nella TV che guarda, nel modem ADSL che usa per navigare, nel WiFi del bar, nel GPS che usa quando si perde. Ma il programma è già vasto così, ci sono corsi successivi in cui affrontare tali applicazioni, dopo aver consolidato le conoscenze di teoria.
- Il professore spiega bene. Tuttavia, per la gran parte di lezione si perde in lunghe digressioni su aspetti secondari (es. quasi due lezioni su numeri complessi) (non mi riferisco alle cosiddette "performance" che sono in realtà molto interessanti ed utili). Quindi il motivo principale è che su 3 ore di lezione la maggior parte non è indispensabile e ciò mi porta a studiare altre materie. Sarei assai contento di seguirlo se le lezioni fossero più 'prolifiche'
- Evidentemente i miei tentativi di sdrammatizzare la materia sono presi per aspetti secondari, ma sui numeri complessi avrò dedicato venti minuti, proprio perché agli esami li trovo una delle vostre lacune più tragiche. Posso sicuramente migliorare, ma se lei dice che "su tre ore la maggior parte non è indispensabile" mi preoccupo, perché sembra esserci un problema di percezione. Lo studio non significa "sapere l'indispensabile", ma saperlo utilizzare per affrontare problemi nuovi
- Ho tentato di seguire il corso l'anno precedente ma dopo poche lezioni ho desistito in quanto non riuscivo a capire dove volesse arrivare a parare, l'unico consiglio che mi sento di dare è di non utilizzare direttamente il suo libro ma di scrivere direttamente alla lavagna in modo tale da dare più tempo agli studenti di seguire e di interagire con la materia, la lettura del libro risulta molto distaccata, parlo da studente che ha studiato per l'esame da solo seguendo il suo libro che si è poi preparato sulle prove d'esame che sono state utili ai fini della preparazione
- Teoria dei segnali ha una prima parte in cui si affronta la caratterizzazione dei segnali (che usa in elettronica, campi, automatica) nel dominio della frequenza, ed in quello dei campioni. Quindi si affrontano le applicazioni di trasmissione numerica di banda base e della modulazione. Non c'è altro su cui andare a parare. Proietto il libro perché contiene le formule e le figure che servono, e si vedono meglio che alla lavagna, dove le scriverei male, eventualmente le sbaglierei, e ci metterei molto più tempo. Penso che riempire una lavagna di passaggi possa spostare troppo l'attenzione sulla forma, mentre invece ritengo più importante mettere in luce aspetti più sostanziali; inoltre, ritengo più proficuo che sia lo studente stesso a ripercorre i passaggi, piuttosto che assistere alle mie prestazioni ortografiche.
- Risponderò qui per ovvie necessità: Ho seguito il corso di Trasmissione Numerica(completamente) e solo qualche sporadica lezione di Teoria dei Segnali(tanto per, poco prima di dare l'esame). I problemi del corso sono(dal mio punto di vista e dai confronti con i colleghi) 1. Il corso è ritenuto difficile per la mole degli argomenti più che per la loro complessità. 2. Il metodo di spiegazione non è chiaro, il continuo cambiare argomento/capitolo seguendo un filo logico(non chiaro agli studenti) è controproducente 3. Il libro è (quasi) incomprensibile se non dopo 3/4 riletture sia sulla parte più facile della teoria dei segnali(i primi capitoli) sia sulla parte più complessa, in questa parte guarderei come il Luise, Vitetta gestisce il tutto(l'ho trovata più semplice e facile)
- Beh almeno ha seguito prima dell'esame, non è da tutti
Per quanto riguarda "il libro", ogni anno si rinnova proprio per ovviare ai problemi che lei cita, spostando gli argomenti per seguire la sequenza adottata a lezione. Ma non avendo i servizi (e gli introiti) di una casa editrice il lavoro è lungo e faticoso. Nonostante la sua percezione, le pagine internet del libro ricevono 300 visite al giorno da tutta Italia, ed uno/due download al giorno. Consideri che 3/4 letture sono il minimo indispensabile dello studio necessario a preparare un esame, non si tratta di un romanzo, ma di un testo universitario. Il Vitetta Luise non tratta né la trasmissione numerica, né la modulazione, né la teoria dell'informazione, eppure ha circa lo stesso numero di pagine del mio, che (nella seconda e terza parte) tratta anche delle modulazioni numeriche, dei collegamenti (anche radiomobili) e fibre ottiche, nonché di reti e di codifica multimediale. Se lei si trova bene con quell'altro è ottimo per lei! O forse, è solo perché ha usato prima quello con Baldi
- Beh almeno ha seguito prima dell'esame, non è da tutti
- La lezione è una lettura del libro con poche nozioni in aggiunta; il discorso non sempre segue un filo logico, fa spesso riferimento a nozioni mal digerite dagli studenti ed è carente di spunti di interesse, nonostante sia evidente la profonda conoscenza da parte del professore in materia
- Non è assolutamente vero che a lezione "legga" il libro, che viene proiettato perché contiene le formule ed i disegni "fatti bene", ed a lezione sono mostrate diverse cose "in più" che trova elencate nel programma svolto. L'edizione attuale dedica spazio anche alle nozioni "mal digerite", con il risultato di dare l'impressione di andare lento (eppure in tre settimane abbiamo già fatto 100 pagine); quest'anno ho anche cercato di agganciare meglio le nozioni di geometria ed analisi legate agli spazi vettoriali dotati di prodotto interno, proprio sperando che fossero digerite meglio nel vederle applicate alla teoria dei segnali. In tutti i modi io sono li in carne ed ossa anche per rispondere alle domande. Quanto agli spunti di interesse, a me sembra che poter scrivere un programma Octave che esegue il filtraggio di un segnale sia già interessante, forse è una questione di punti di vista. Quando ho provato a parlare di fonetica, o di teoria musicale, però ho visto facce stralunate, segno che in generale le digressioni non sono per nulla bene accette.
- ragazzi è semplice e vale per tutti i corsi di tutte le materie, ore e ore di teoria dove non impari come superare l'esame. Nessun professore che insegna come affrontare gli esercizi, lezioni prolisse sul nulla, nessuno che applica la teoria agli esercizi, nessuno che ti spiega come superare l'esame e dove trovare materiale didattico adeguato, finite le lezioni ti ritrovi che sai poco e niente e non sai affrontare gli esercizi che alla fine sono l'unica cosa che devi saper fare per superare l'esame che si svolge in un solo giorno, mesi e mesi di teoria per poi valutare l'unica skill che non ti ha insegnato nessuno cioè saper fare gli esercizi. In questo modo le lezioni sono praticamente inutili. Vale molto di più seguire le lezioni di un tutor che sentire 3 mesi un professore che pavoneggia il suo sapere.
- Mi consola che il suo sembra essere un parere uniforme su tutti gli insegnamenti, dunque io c'entro poco. Non esiste nessun altro modo per svolgere gli esercizi di esame se non lo studiare la teoria che trova nel materiale didattico, e che viene esposta a lezione. Buon tutor, si vede che ha soldi da investire.
- Professore assolutamente incapace di insegnare la materia, non so chi lo abbia messo ad insegnare in una università prestigiosa come La Sapienza. Uno scempio. (Ex studente laureato che ha sostenuto 2 esami con il Professore in questione quindi so di cosa parlo)
- Ah vedi, il questionario era per chi frequenta quest'anno, e spunta fuori anche un laureato! Mio caro, nessuno mi "ha messo", sono diventato ricercatore nel 1992 per concorso, e nonostante con tale qualifica non sia tenuto a svolgere attività didattica, da dodici anni ho accettato di sacrificarmi e di venire a Latina in quanto i miei colleghi di raggruppamento si sono rifiutati di farlo. Probabilmente senza il mio contributo il corso di laurea avrebbe avuto seri problemi ad erogare la didattica necessaria a completare i 180 crediti previsti. Lei piuttosto, perché non si è iscritto direttamente a Roma? Pigrizia, o la cucina di mammà? Due esami con me? Forse ai tempi in cui facevo sette ore in aula tra Laboratorio Internet e Trasmissione Numerica? Oppure negli anni in cui avevo suddiviso le ore su quattro giorni, e mi pagavo una stanza in affitto, di tasca mia? ...ma tu vai a fare un favore alla Sapienza...