17.2
Distribuzione di Poisson
Al crescere del numero
N di
utenti, l’utilizzo della distribuzione Binomiale può risultare
disagevole, per via dei fattoriali, e si preferisce trattare il numero
di conversazioni attive
k come una
variabile aleatoria di
poisson↓,
la cui densità di probabilità ha espressione
ed è caratterizzata da valor medio e varianza
mp
= σ2P
= α. La
Poissoniana costituisce una buona
approssimazione della ddp di Bernoulli, adottando per la prima lo stesso
valor medio della seconda
mP
= mB, ossia
α
= Np, come mostrato in figura.
Più in generale, questa densità è impiegata per
descrivere la probabilità che si verifichino un numero di eventi
indipendenti
e completamente casuali↓
di cui è noto solo il numero medio
α().
D’altra parte, al tendere di
N ad
∞ il modello Bernoulliano adottato finora
perde di validità. Infatti, nel caso di una popolazione infinita, il
numero di nuove chiamate
non diminuisce all’aumentare del numero
dei collegamenti in corso. In questo caso, gli eventi corrispondenti
all’inizio di una nuova chiamata sono invece considerati
indipendenti
e completamente casuali, e descritti unicamente in base ad una
frequenza
media di interarrivo↓ λ che rappresenta la velocità con cui si presentano le
nuove chiamate. L’inverso di
λ rappresenta un tempo,
ed esattamente
τa
= 1 ⁄ λ è il
valor medio della variabile
aleatoria
τa
costituita dall’intervallo di tempo tra l’arrivo di due chiamate.
Con queste definizioni, è possibile riferire la
v.a. di Poisson ad un intervallo temporale di osservazione
T,
durante il quale si presentano un numero medio
α
di chiamate
pari a
α = λT.
Pertanto, possiamo scrivere la ddp della v.a. Poissoniana come
pP(k)|T = e − λT((λT)k)/(k!)
che indica la probabilità che in un tempo
T
si verifichino
k eventi
(indipendenti e completamente casuali) la cui frequenza media è
λ().
17.2.1
Variabile aleatoria esponenziale negativa↓
La descrizione statistica che la ddp di Poisson
fornisce per
il numero di eventi che si verificano in un
(generico) tempo
t, è strettamente
legata al considerare questi come
indipendenti,
identicamente
distribuiti, e per i quali
l’intervallo di tempo tra
l’occorrenza degli stessi è una determinazione di variabile aleatoria
completamente
casuale, descritta da una densità di probabilità
esponenziale
negativa,
espressa analiticamente come
pE(t) = λe − λt
valida per
t ≥ 0, e mostrata in
figura; tale v.a. è caratterizzata dai momenti
mE = (1)/(λ)
e
σ2E = (1)/(λ2).
La probabilità che il tempo di attesa di una v.a. esponenziale superi un
determinato valore
t0,
è allora calcolabile come
e questo risultato ci permette di verificare il legame con la
Poissoniana.
Esempio Se
la durata media di una telefonata è di 5
minuti, e la durata complessiva è completamente casuale, quale è la
probabilità che la stessa duri più di 20
minuti?
Risposta: ci viene fornito un tempo di attesa medio τa,
a cui corrisponde una frequenza di servizio λ
= (1)/(τa), e quindi la soluzione
risulta Pr(t
> 20) = ∫∞20(1)/(τa)e
− t ⁄ τadt = e
− 20 ⁄ 5 = 0.0183 = 1.83%.
Un corollario
della (
19.3↑)
è che, se
t0 → 0,
allora la probabilità che si verifichi un evento entro un tempo
t0,
è
direttamente proporzionale (a meno di un infinitesimo di
ordine superiore di
t0)
al valore di
t0, ossia