I quattro capitoli dal
11 al
14 sono dedicati alla caratterizzazione, generazione e ricezione dei
segnali modulati o
passa-banda, gli unici idonei a trasportare informazione su di un canale radio. Come dire che se non ci fosse la modulazione, lo sviluppo dell’umanità sarebbe fermo a due secoli fa, e priva di radio,
tv,
wifi, Bluetooth...
Dopo aver arricchito l’arsenale degli strumenti analitici con i concetti di
inviluppo complesso,
filtro di Hilbert e
componenti analogiche di bassa frequenza, si giunge ad individuare l’espressione della
densità spettrale di processi stazionari ergodici, ovvero del relativo inviluppo complesso e delle sue componenti di bassa frequenza. Il cap.
12 passa quindi a descrivere le varie tecniche di
modulazione di ampiezza, assieme agli altrettanto vari modi di effettuarne la
demodulazione; dopodiché sono affrontate le modulazioni
di fase e
di frequenza, mostrando come in questo caso l’occupazione di banda possa essere variata entro ampi margini, mentre invece l’inviluppo di ampiezza si mantiene costante. Mentre nel cap.
13 si analizzano le conseguenze del
passaggio dei segnali modulati attraverso i sistemi fisici, e viene definito il concetto di
segnale a banda stretta, al
cap.
14 si investiga su come il processo di demodulazione possa alterare (o meno) la qualità di un segnale ricevuto attraverso un canale rumoroso e caratterizzato dal relativo rapporto segnale-rumore, permettendo di approfondire come il
compromesso banda-potenza sia immediatamente applicabile al caso della modulazione di frequenza. Infine, al §
14.4 si approfondisce lo studio della detezione
incoerente di sinusoide immersa nel rumore, portando con se la definizione delle v.a. di Rayleigh e di Rice, ed introducendo i principi su cui è basata la
teoria della decisione.