Ho viaggiato spesso con un tour operator atipico, Avventure nel Mondo che oltre a svolgere funzioni di agenzia di viaggi tradizionale, organizza viaggi di gruppo, mettendo assieme più persone dirette nello stesso posto, e designando un coordinatore a cui sono delegati i compiti logistici, come i rapporti con i corrispondenti locali, la ricerca di dove mangiare e dormire, fare i biglietti intermedi, e gestire una cassa comune.
Fino a pochi anni fa il meccanismo principale di offerta si basava sulla diffusione di un giornalino/rivista, con elencate tutte le destinazioni, le date, ed i costi (in parte stimati), per un insieme di destinazioni veramente sparse per i quattro angoli del mondo, tanto che a volte, è l'unico modo per visitare luoghi particolamente fuori dai circuiti turistici tradizionali.
Ora, il meccanismo di prenotazione principale è basato sul loro sito web, e questo riduce di molto la possibilità di scegliere malauguratamente un viaggio che poi non partirà, a causa di un numero di partecipanti troppo ristretto.
Destinazioni
Io con loro ho visitato un buon numero di luoghi, e cioè
luogo | vietnam | pantelleria | irlanda | madeira | azzorre | messico belize |
anno | 1997 | 1998 | 1999 | 2000 | 2001 | 2002 |
luogo | cicladi al sacco | india rail | madagascar | gargano croazia | canarie |
anno | 2003 | 2003/4 | 2004 | 2004 | 2005 |
luogo | laos cambogia | India del Sud | Eolie Trek | Isole Ionie | Costa Verde Caicco |
anno | 2006 | 2008 | 2010 | 2011 | 2012 |
luogo | Isole Sporadi | Dolce Burma | Cornovaglia | Corsica | Costa Rica & San Blas |
anno | 2013 | 2014 | 2016 | 2018 | 2019 |
luogo | Basilicata e Tremiti | Calabria del Sud | Giordania | Portogallo |
anno | 2020 | 2023 | 2024 | 2024 |
per alcune delle quali, ho scattato delle belle foto, accessibili seguendo il link del nome.
Alternative
Ad un certo punto mi sono chiesto: ma questa di AnM, non sarà mica una coazione a ripetere? Nel 2015 ho quindi fatto un primo esperimento, due settimane come volontario internazionale presso un parco delle energie a Glücksburg, tornando dal quale son passato da Lubecca. Una bella esperienza, dormivamo sotto un unico grande tendone, ovviamente ero il più anziano in assoluto.
Nel 2017 mi sono organizzato un viaggio in solitaria di tre settimane che si è dipanato dai fiordi della Norvegia alle città del mar Baltico, di cui ho riportato le immagini, i video e le emozioni in un blog di viaggio.
I pro e i contro ad AnM
Organizzarsi il viaggio da soli, richiederebbe tutta una fase di studio più o meno lunga, mentre la disponibiltà per il gruppo di AnM delle relazioni dei viaggi precedenti, permette di basarsi sulla loro esperienza per seguire itinerari già collaudati. D'altra parte, spesso la componente di "avventura" si perde di fronte ai corrispondenti attuali, che arrivano al punto di prelevarti all'aeroporto e scarrozzarti in giro per alberghi prenotati, fino al ritorno. Così quei partecipanti di una volta, aperti verso il mondo e verso gli altri, disposti al rischio ed alla scomodità pur di non rinunciare ad un viaggio che avesse il sapore dell'esperienza antropologica e scenografica, stanno via via cedendo il posto a quei partecipanti che sono semplicemente ben felici di visitare posti esotici e misteriosi, senza doversi scervellare troppo. Tanto che, le esperienze migliori dal punto di vista della compagnia, le ho fatte in viaggi semplici, vicini ed economici, oppure in luoghi non così esotici, dove ri-trovare persone che si ritengono semplicemente in vacanza, in bei posti non convenzionali.
Il risultato finale dipende da molti fattori, dagli altri partecipanti, e dal coordinatore, tanto che alcuni viaggiatori sfortunati e scontenti, hanno dato vita ad un sito di contro-informazione, disavventure nel mondo, che contiene alcune analisi dei possibili retroscena.
Filosofia delle evidenze di AnM
Dopo anni di esperienze con Avventure nel Mondo, ho elaborato una serie di punti di vista per poter descrivere il tipo di esperienza a cui si va incontro partendo con loro. Provo a metterli in fila, sviluppando attraverso di essi un ragionamento più articolato.
- non sarai in vacanza, ma piuttosto stai partecipando ad un prova, un test a cui ti sottoponi
Ci sono troppe variabili indipendenti: i tuoi compagni di viaggio, il coordinatore, la logistica, se piove o fa caldo ed hai sbagliato a vestirti o hai scelto male le scarpe... senza contare la deprivazione della libertà conseguente alla ininterrotta contiguità con i tuoi compagni di viaggio, simpatici o antipaticici, che ti sono capitati. Se resisti fino alla fine senza entrare in conflitto con gli altri, e sopratutto senza rovinarti la vacanza, puoi continuare a partire con loro. - potrai approfondire i tuoi studi antropologico-comportamentali
Non tanto e non solo per i luoghi distanti che ci si può trovare a visitare, ma sopratutto per il rapporto tribale che si instaurerà tra i partecipanti, con l'emergere di leadership, lo schieramento con l'uno o con l'altro in caso di dissenso, e poi c'è chi brontola, e/o propone inascoltato, e chi va d'accordo con tutti. Il mondo è bello perché è vario! - è una forma di terapia di gruppo, denominata umanoterapia
Per chi come me vive quasi sempre davanti allo schermo di un computer, l'evoluzione delle dinamiche di gruppo è fonte di meraviglia e stupore, e può produrre effetti collaterali di rinnovamento metabolico. Ovvero, come cospargersi con continuità di materiale umano, e stare a vedere l'effetto che fa - se ti accorgi di dissentire troppo, prova a scivolare nel planctonismo
Ritenere sbagliato non vistare questo o quel luogo, pensare che un trek o una tappa sia inutile, o recriminare per non potersi fermare a fare due foto, non porta da nessuna parte, se non allo scontento. Meglio allora fare come il plancton, che non decide dove andare, ma si lascia trasportare dalla corrente. Sarai più sereno e felice così - si tratta di un miracolo, un evento unico, irripetibile e soprannaturale
Se è così difficile trovare tuoi amici/he che siano disposti a condividere una vacanza con te, ti pare normale che questo sia possibile tra sconosciuti? Eppure accade, sotto la spinta dell'evasione verso una destinazione comune. E' un salto nel vuoto, che la provvidenza sorveglia ed agevola, rendendo possibili eventi e coincidenze che gradualmente portano il gruppo a riconoscersi come una entità di sopravvivenza autonoma, i cui membri sono uniti da un medesimo destino. L'identità collettiva che ne deriva è ora in grado di sprigionare una energia nettamente superiore alla somma di quelle dei partecipanti - consiste in una simulazione di contesto familiare
Gli amici te li scegli, mentre i familiari li accetti per quello che sono. Lo stesso di ciò che accade con gli altri partecipanti. Bastano poche ore per rendere familiari i loro volti e le loro voci. Se il gruppo è bene assortito ci possono essere differenze di età di 40 anni ed oltre, e provenienze geografiche le più disparate. Anziché incontrarsi attorno alla cena di Natale una volta l'anno, questa famiglia allargata ha tutto il tempo del viaggio per dimostrarsi affetto e riconoscenza - l'ideale sarebbe amarsi l'un l'altro fin da subito
Proprio come per una famiglia, perché le cose possano realmente funzionare occorre riconoscere la felicità dell'altro come prioritaria affinché questa possa riflettersi sulla propria. Questa consapevolezza, nota come amore, è il miglior veicolo per poter realizzare una vacanza da sogno - può essere un modo di trovare l'anima gemella? Si ma anche no
Poter osservare come l'altro/a si comporta, si relaziona, reagisce e metabolizza situazioni di relativo stress sicuramente permette di valutare il grado di stabilità di chi a prima vista ha attratto in proprio interesse. In più, il contesto tribale che si determina favorisce la nascita di alleanze e complicità. Inoltre, la vita selvaggia, il sole e l'esercizio fisico, assieme alla contiguità continuata, alimentano il desiderio e la fantasia. Ma...- inutile andare in fissa su di una persona, anzi il più delle volte ciò determina la sua fuga
- tanto più inutile se l'altro/a non ha per nulla in testa di avere una storia
- non è affatto detto che l'altra/o abbiano lo stesso tuo punto di vista su come poi si dovrebbe procedere
- se poi il tempo della vacanza si tramuta nel tempo del flirt, beh allora... il famoso spirito di avventure potrebbe anche lanciarti uno dei suoi woodoo
- perfetto per disporre di soggetti umani da inserire nelle tue foto
C'è chi fa foto di gruppo o di singoli soggetti in posa, e chi fa foto a paesaggi, luoghi e genti del posto. Una via intermedia sono le foto rubate, che io prediligo, in cui anche se il soggetto è ignaro di entrare nella foto, la sua presenza è determinante sia ai fini dell'inquadratura, che a quelli della forza della foto di un paesaggio che sarebbe altrimenti anonimo, ed il risultato ancora peggiore se contenesse soggetti estranei. Al contrario, i tuoi compagni di viaggio fanno parte della tua stessa tribù, e la loro presenza nella foto riflette la tua. Quando un giorno rivedrai quelle foto, rivivrai le stesse emozioni, e risentirai le loro voci - se proprio ci tieni a visitare un luogo, vacci da solo
Si, decisamente. Prenditi un mese-due per studiare la guida, capire cosa c'è da vedere, pianifica il tuo itinerario, prenota dove dormire (od affidati alla sorte), e parti armato del desiderio di visitare la tua meta. Anche se farai solo la metà dei Km percorsi dai gruppi di AnM, vedrai sicuramente il doppio delle cose, senza dover ne aspettare ne discutere con nessuno. Inoltre a volte il gruppo prende il sopravvento, e con la sua coesione snatura i luoghi di cui occupa il volume, invadendolo. - è la destinazione che fa il partecipante
Nei viaggi più brevi, in luoghi vicini e meno costosi, le persone hanno meno aspettative, sono più spensierate, e non c'è il tempo materiale per entrare in conflitto e formare fazioni. Al contrario nei viaggi più lunghi, costosi ed esotici, i partecipanti sono più concentrati sui target da aggiungere al loro album dei ricordi, che non sulla percezione del circostante incidentale. Per poi ritrovarsi a cena per socializzare i propri vissuti e punti di vista. - è una forma di missione
Mentre per vacanza si intende quella fatta sotto l'ombrellone, e per viaggio quello che sfrutta la destinazione come una scusa per proiettarsi in un film onirico la cui trama si snoda attraverso le emozioni vissute strada facendo, quelle di AnM sono piuttosto missioni, in cui le tappe divengono trasferimenti in pulmino dai vetri oscurati, e le mete si susseguono come stazioni lungo la ferrovia. Al contrario, la vera avventura è quella riservata a chi dispone di più tempo, e può permettersi di decidere il tragitto strada facendo.
Ma non è finita qui. Oltre alle sfumature per così dire comuni a tutti gli itinerari, esistono aspetti di natura più casuale che possono contribuire a modificare il corso degli eventi. E dato che, come si dice, mentre la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo, è bene tenerne conto fin da prima della partenza, per non lasciarsene sopraffare come se fossero eventi del tutto imponderabili.
- che il mezzo non sia il fine, od anche mentre il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito
Il grado di coesione del gruppo viene a dipendere fortemente da come si prevede di effettuare gli spostamenti previsti dall'itinerario, che in quanto di massima, dovrebbe pur trovare il tempo di poter essere discusso. In ordine di pericolosità crescente, distinguo i seguenti casi.- mezzi pubblici: è la modalità più vicina a quella del viaggiatore solitario, e permette la massima integrazione con la popolazione ed i costumi locali. Anche se più impegnativa per il coordinatore, implica una continua mescolanza tra i membri del gruppo, che garantisce lo sviluppo di una identità collettiva
- traghetti: è una variante del caso "mezzi pubblici", applicabile quando la meta è un arcipelago, e spesso viene abbinata a spostamenti in motorino. E' quanto di più simile al viaggiare a piedi, dato che sulla nave puoi andare dove vuoi. Che gran ficata!
- barca, a vela o motore: qui spesso il coordinatore non è neanche previsto, dato che non c'è logistica e lo skipper basta e avanza. Quel che si crea non è tanto un gruppo, quanto una vera e propria ciurma! Ovviamente, solo poche proposte prevedono questa modalità, però.. c'è un però: come sarà lo skipper?. Almeno per me, me ne capitò uno, tutto fuorché simpatico...
- minibus: in questa tipologia di viaggio chi guida il mezzo è un partecipante, ma essendo il mezzo da nove posti con sedili 3x3, ed i gruppi al più di sedici persone, su ciascun minibus resta almeno un posto libero, per cui è facile transumare da un minibus all'altro, e stare assieme un po' con tutti. Quanto prima ciò accade, tanto prima il comportamento verrà emulato dai componenti più orizzontali
- pulmino con autista: la presenza di quest'ultimo solleva tutti dal problema della pianificazione delle tappe, anche se limita la possibilità di decidere soste e varianti di percorso. Spesso all'autista si affianca una guida locale, che favorisce la coesione del gruppo come entità super partes di riferimento, al punto che il coordinatore tende ad essere messo in disparte (tutto sommato, a suo vantaggio). Capita però che si instaurino abitudini di sedile, ovvero ognuno segga più o meno sempre allo stesso posto. Restano comunque dei margini di manovra alla creazione di due sottogruppi, i silenziosi delle prime file, ed i caciaroni delle ultime. L'importante è che ognuno sia consapevole di dove collocarsi al meglio!
- auto a nolo, i partecipanti si alternano alla guida: confesso come questo caso sia il mio terrore, personalmente uso pochissimo l'auto, ed in città mi muovo in metropolitana e scooter, mentre spesso chi sceglie questo tipo di viaggi è abituato a trascorrere una fetta della propria giornata in auto. Morale, non è raro che sia prevista una percorrenza quotidiana di 300 km e oltre, chiusi nell'abitacolo e ipnotizzati dall'asfalto. Le abitudini di sedile già citate fanno si che gli equipaggi restino immutati dal momento del noleggio fino a quello della riconsegna, determinando la nascita di tanti sottogruppi quante sono le auto. Al punto che anche le sedie del ristorante prenotato vengono occupate secondo l'ordine di arrivo delle auto. La disposizione dei sedili ostacola inoltre la comunicazione tra chi sta davanti e dietro, per il rumore del vento, od il gelo dell'aria condizionata, e poi c'è la musica che difficilmente rispecchia i propri gusti. Per non parlare del minimo grado di interazione con le genti ed i luoghi attraversati. L'unica via di salvezza sarebbe quella di far ruotare i componenti dell'equipaggio ad ogni tappa delle auto, ma è molto improbabile che ciò avvenga spontaneamente: se uno vuol cambiare auto, qualcun altro sarà obbligato a fare altrettanto, e non si capisce chi, e perché.
- il tuo compagno/a di stanza, di sedile, o entrambi: quasi sempre le stanze degli alberghi sono delle doppie, eventualmente con letto matrimoniale, ed ovviamente vengono assegnate su base genere. Di nuovo per questioni di abitudine, le coppie formate alla prima tappa resteranno verosimilmente fisse per tutta la durata del viaggio. Se poi tali coppie condividono anche lo stesso equipaggio delle auto, od uno sottogruppo del pulmino, beh può andar bene, o meno bene. Di certo, la coesione del gruppo ne risente un po'...
- l'importanza dei primi attimi: dagli ultimi due punti si evince come una larghissima quota della tua esperienza di viaggio sarà determinata dagli eventi e dalle impressioni che si sviluppano in aeroporto, e nel momento di salire sulle auto noleggiate. Sono attimi in cui si decide buona parte del tuo destino!
- i sotto-gruppi pre-costituiti: non è escluso che alcuni componenti del gruppo si conoscano già prima della partenza: coppie, famiglie o semplici relazioni amicali, possono determinare una frammentazione del gruppo, che si fa più pericolosa nel momento di prendere decisioni. I gruppi che funzionano meglio sono quelli in cui nessuno si conosce: diciamo che (almeno) si parte ad armi pari!
Andateci !!
In generale, un viaggio con avventure è sempre una bella esperienza, e se non l'avete mai fatto, vale la pena che proviate a togliervi qualche curiosità geografica. Il mio è un discorso diverso... sarà pure ora che inizi a viaggiare per mio conto !! o no ??