22.2 Distribuzione di Poisson
Al crescere del numero
N di utenti, l’utilizzo della distribuzione Binomiale può risultare disagevole, per via dei fattoriali, e si preferisce trattare il numero di conversazioni attive
k come una variabile aleatoria di
poisson, la cui densità di probabilità ha espressione
ed è caratterizzata da valor medio e varianza
mp = σ2P = α. La
Poissoniana costituisce una buona approssimazione della ddp di Bernoulli, adottando per la prima lo stesso valor medio della seconda
mP = mB, ossia
α = Np, come mostrato in figura.
Più in generale, la densità
(26.2) è impiegata per descrivere la probabilità che si verifichino un numero di eventi
indipendenti e completamente casuali di cui è noto solo il numero medio
α(). D’altra parte, al tendere di
N ad
∞ il modello Bernoulliano adottato finora perde di validità: infatti nel caso di una popolazione infinita il numero di nuove chiamate
non diminuisce all’aumentare del numero dei collegamenti in corso. In questo caso gli eventi corrispondenti all’inizio di una nuova chiamata sono invece considerati
indipendenti e completamente casuali, e descritti unicamente in base ad una
frequenza media di interarrivo λ che rappresenta la velocità (come
richieste per unità
di tempo) con cui si presentano le nuove chiamate. L’inverso di
λ rappresenta un tempo, ed esattamente
τa = 1 ⁄ λ è il
valor medio della variabile aleatoria
τa costituita dall’intervallo di tempo tra l’arrivo di due chiamate.
Con queste definizioni è possibile riferire la v.a. di Poisson ad un intervallo temporale di osservazione
T, durante il quale si presentano un numero medio
α di chiamate pari a
α = λT. Pertanto, possiamo scrivere la d.d.p. della v.a. Poissoniana come
pP(k)|T = e − λT (λT)kk!
che indica la probabilità che in un tempo
T si verifichino
k eventi (indipendenti e completamente casuali) la cui frequenza media è
λ().
22.2.1 Variabile aleatoria esponenziale negativa
La descrizione statistica che la ddp di Poisson fornisce per
il numero di eventi che si verificano in un (generico) tempo
t è strettamente legata al considerare gli eventi come
indipendenti,
identicamente distribuiti, e per i quali
l’intervallo di tempo tra l’occorrenza degli stessi è una determinazione di variabile aleatoria
completamente casuale, descritta da una densità di probabilità
esponenziale negativa,
espressa analiticamente come
pE(t) = λe − λt
valida per
t ≥ 0, e mostrata in figura; tale v.a. è caratterizzata dai momenti
mE = 1λ e
σ2E = 1λ2. La probabilità che il tempo di attesa di una v.a. esponenziale superi un determinato valore
t0, è allora calcolabile come
e questo risultato ci permette di verificare il legame con la Poissoniana.
Esempio Se la durata media di una telefonata è di 5 minuti, e la durata complessiva è completamente casuale, quale è la probabilità che la stessa duri più di 20 minuti?
-
Risposta: ci viene fornito un tempo di attesa medio τa, a cui corrisponde una frequenza di servizio λ = 1τa, e quindi la soluzione risulta Pr(t > 20) = ∫∞20 1τa e − t ⁄ τadt = e − 20 ⁄ 5 = 0.0183 = 1.83 %
.
Un corollario della (
26.3) è che, se
t0 → 0, allora la probabilità che si verifichi un evento entro un tempo
t0, è
direttamente proporzionale (a meno di un infinitesimo di ordine superiore di
t0) al valore di
t0, ossia