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24.2 Multiplazione

Il principio di raggruppare assieme più comunicazioni dirette alla medesima destinazione, in modo che condividano uno stesso mezzo trasmissivo, permette di
Le tecniche di multiplazione possono operare secondo le modalità di

24.2.1 Multiplazione a divisione di tempo

E’ una modalità praticabile solo per segnali di natura numerica. Mentre per segnali campionati l’approccio è stato quello illustrato ai §§ successivi, per i segnali dati la tecnica di multiplazione è sempre stata basata sull’uso di un pacchetto dati (vedi § 22.5.1), attuando uno schema detto
Multiplazione statistica e commutazione di pacchetto
In questo caso il mezzo trasmissivo non è impegnato in modo esclusivo, ma la trasmissione può avvenire in forma sporadica, ed i dati inviati ad intervalli irregolari. Questo motivo, assieme alla dimensione variabile delle singole comunicazioni, porta a suddividere la comunicazione in unità autonome indicate come pacchetto dati.
figure multiplazione_statistica.jpg
La multiplazione dei pacchetti avviene in modo statistico, senza riservare risorse a questo o quel tributario: il multiplatore si limita ad inserire i pacchetti ricevuti in apposite code, da cui li preleva (con un bit rate maggiore) per poterli trasmettere in sequenza, attuando una modalità di trasferimento orientata al ritardo (vedi § 22.4). La presenza di code comporta
D’altra parte ogni pacchetto contiene le informazioni necessarie al suo recapito, facilitando l’instradamento (vedi § 24.7). A seconda dell’adozione di un principio di commutazione di tipo a circuito virtuale oppure a datagramma (vedi § 22.5.2.2), può essere presente o meno una fase di setup precedente l’inizio della comunicazione.
Multiplazione deterministica e commutazione di circuito
La modalità usata nella rete telefonica è invece basata su di uno schema di multiplazione con organizzazione di trama (vedi § 22.5.2.1) e che determina un paradigma noto come commutazione di circuito, per il motivo che ora illustriamo.
Alle origini storiche della telefonia, nell’epoca dei telefoni a manovella, con la cornetta appesa al muro, la commutazione veniva effettuata manualmente da parte di un centralinista umano, che creava un vero e proprio circuito elettrico collegando fisicamente tra loro le terminazioni dei diversi utenti. Nel caso in cui intervengano più centralinisti in cascata, la chiamata risulta instradata attraverso più centralini. Da allora, il termine commutazione di circuito individua il caso in cui
Le cose non sono cambiate di molto (da un punto di vista concettuale) con l’avvento della telefonia numerica: in tal caso, più segnali vocali sono campionati e quantizzati in modo sincrono, ed il risultato (numerico) è multiplato in una trama PCM (§ 24.3.1), in cui viene riservato un intervallo temporale per ognuno dei flussi tributari.
Ad ogni buon conto, si noti che un risultato della teoria del traffico (pag. 1) mostra come l’adozione di una strategia orientata al ritardo migliora notevolmente l’efficienza di utilizzo del mezzo stesso.
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