8.1 Misure di potenza in decibel
Ci sono almeno due buoni motivi per misurare le grandezze in unità logaritmiche: il primo è che in tal modo si rappresentano in maniera compatta grandezze dalla dinamica molto elevata, ed il secondo è che prodotti e rapporti si trasformano in somme e sottrazioni. Inoltre, c’è almeno un buon motivo psicofisico, basato sulla conoscenza che l’intensità con cui percepiamo gli stimoli attraverso i nostri organi di senso segue naturalmente una legge logaritmica, in quanto per produrre una sensazione che aumenta linearmente, è necessario uno stimolo che aumenta in progressione geometrica. Ciò posto, va anche detto che l’esperienza di insegnamento mostra come, anche se le misure in dB sono qui per aiutarci nei calcoli, esse sono anche uno degli argomenti in cui lo studente medio tende più facilmente a perdersi. Proviamo quindi a fare un po’ di ordine!
Data una qualsiasi grandezza
α, la sua misura in decibel è definita come
e descrive le relazioni mostrate nella figura
8.2, a sinistra per valori
α > 1, ed a destra per
α < 1, a cui corrispondono rispettivamente valori in decibel positivi e negativi. Inoltre, sempre in fig.
8.2 è mostrata una tabella con alcune corrispondenze che possono comunemente ricorrere: ad esempio, dato che
log102 = 0.30102..., un valore
α pari a 2 equivale a circa 3 dB.
Nota una grandezza espressa in dB, si può risalire al suo valore naturale mediante l’ovvia relazione inversa
α = 10αdB 10
Misura relativa dei rapporti
Per esprimere un rapporto
R = α β molto grande o molto piccolo, si ricorre spesso alla
scala logaritmica definita dai dB, calcolando direttamente il rapporto in tali termini, ovvero eseguendo la differenza tra le grandezze
α e
β espresse in dB, in quanto
Se le due grandezze
α e
β sono omogenee, come ad esempio due potenze di segnale
Px e
Py espresse in
V2, o due potenze
Wx e
Wy espresse in
Watt, allora il loro rapporto è un
numero puro, e la sua misura in dB esprime
di quanti dB il numeratore è maggiore (o minore) del denominatore. Conoscendo una delle due grandezze, ed il valore del loro rapporto, si può ovviamente risalire al valore dell’altra, ovvero ad esempio
ma, perché questa ovvia relazione possa avere una utilità pratica, occorre sapere
cosa rappresenta β, dopodiché potremo concludere che
α rappresenta la stessa cosa, ma
RdB decibel più grande. Per questo, si definisce la
Misura assoluta delle grandezze
La (
10.200) può essere usata per esprimere il
valore assoluto di una grandezza, assieme alla sua unità di misura, se viene pensata come una applicazione della (
10.201), ponendo il denominatore pari
all’unità di misura stessa. Così ad esempio una potenza
Wx di
α Watt () viene espressa come
ovvero, misurandola in dB
sopra il Watt. Quindi, una potenza misurata in
dBW può ricondursi alla corrispondente potenza in
Watt, calcolando
βWatt = 10βdBW 10
ed allo stesso modo si può finalmente applicare la (
10.202) per ottenere una grandezza effettiva:
αdBW = βdBW + RdB
Conversione tra unità di misura
Se invece che in Watt il valore
β risulta espresso in
milliWatt (1 mW =
10 − 3 Watt) la corrispondente misura logaritmica viene indicata come
dBm (dB riferiti al mWatt), valutato come
βdBm = 10 ⋅ log10βmWatt. Pertanto, essendo
βmW = 103 ⋅ βW, possiamo scrivere
βdBm = 10 ⋅ log10βWatt ⋅103 = 10 ⋅ log10βWatt + 10 ⋅ log10103 = βdBW + 30 dB
e dunque per passare da una unità di misura ad un’altra, esprimendo le stesse in dB, occorre sommare (o sottrarre) il relativo fattore di scala, anch’esso espresso in dB.
Esempio Zero dBW equivalgono a 30 dBm, dato che 1 Watt = 103 mW.
Qualora la grandezza da esprimere in unità logaritmiche non sia la potenza
totale di un segnale, bensì la relativa
densità di potenza espressa in
V2 Hz o
W Hz (a seconda se si tratti di potenza
di segnale o
fisica), ovvero dai multipli e sottomultipli dando luogo a densità di potenza espresse in
mW Hz o
W MHz o
mW MHz, è ancora possibile applicare la (
10.200) purché intesa nel senso della (
10.203), ossia indicando l’unità di misura di partenza, individuando così valori di densità di potenza espressi in termini
assoluti come
dBV2 Hz,
dBW Hz,
dBW MHz,
dBm MHz....
Esempio
- Una densità di potenza P(f) = 15W MHz corrisponde a P(f) ≃ 1.18 dBW MHz
- -60 dBW Hz equivalgono a -30 dBm Hz, dato che 1 W = 103 mWatt;
- 20 dBW MHz equivalgono a -40 dBW Hz, dato che 1 MHz = 106 Hz, ed i MHz sono a denominatore.
Tali unità di misura torneranno utili in sede di valutazione del
bilancio di collegamento, affrontato al cap.
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