Sezione 15.4: Probabilità di errore per trasmissioni di banda base Su Capitolo 15: Trasmissione dati in banda base Sezione 15.6: Gestione degli errori di trasmissione 

15.5 Ricevitore ottimo

In questa sezione rimettiamo in discussione i risultati ottenuti ai §§ 15.2.2.3 e 15.4.5. Infatti come è stato illustrato al § 7.6 in relazione al filtro adattato in presenza di rumore bianco, il valore di SNR al punto di decisione è massimo se si usa un filtro di ricezione hR(t) adattato alla forma dell’impulso trasmesso g(t) = hT(t), ovvero (a meno di traslazioni temporali) per il quale risulti HR(f) = G*(f). Al contrario, nello schema adottato per la figura a pag. 1 il filtro di ricezione ha l’unico scopo di limitare la banda del rumore, ed è sempre un passa-basso ideale, indipendentemente dalla scelta fatta per g(t). In tal caso, se si adotta una G(f) di Nyquist non a banda minima, i campioni di rumore (sovrapposti a quelli di segnale) danno luogo a v.a. x(kTs) gaussiane ma non più indipendenti[765]  [765]  Infatti il segnale n(t) uscente da HR(f) = rect2B(f) ha autocorrelazione RN(τ) = F −1{|HR(f)|2} = 2B sinc(2Bτ) (vedi § 7.2.4), che passa da zero per τ = 12B.
figure f4.2014.png
Se si utilizza una G(f) a coseno rialzato con γ > 0 occorre estendere la banda di ricezione a B = fs2(1 + γ), a cui corrispondono campioni di rumore incorrelati se prelevati a distanza multipla di τ = 12B = 1fs(1 + γ), mentre invece il segnale è campionato con frequenza pari a quella di simbolo fs, e dunque con campioni a distanza τ = Ts = 1fs. Pertanto i campioni di rumore sono correlati, con autocorrelazione pari a RN(Ts) = 2B sinc(1 + γ).
, e quindi la Pe che si ottiene non è la minima possibile[766]  [766]  Al § 6.5.1 si dimostra come delle v.a. gaussiane incorrelate siano anche statisticamente indipendenti, mentre nel nostro caso i campioni di rumore sono correlati, e statisticamente dipendenti. In accordo alla trattazione della regressione (§ 7.7.1) e della predizione lineare (§ 10.1.2.2), osserviamo che la dipendenza statistica tra campioni di rumore implica la possibilità di ridurre l’incertezza relativa ai nuovi valori a partire dalla conoscenza dei valori passati. Il vero valore di un campione di rumore può essere calcolato sottraendo al valore sk − 1 del segnale ricevuto all’istante di simbolo k − 1, il valore del simbolo deciso senza commettere errore; da questo risultato è possibile predire il successivo campione di rumore come k = nk − 1RN(Ts)RN(0), che viene quindi sottratto al successivo valore sk osservato. In tal modo, anche se la regressione non è esatta, l’ampiezza (e la varianza) del rumore residuo sono comunque ridotte, ed altrettanto la probabilità di errore del decisore..
Per rendere incorrelati i campioni di rumore e ridurre la Pe al minimo, realizzando al contempo le condizioni di Nyquist in ricezione, tentiamo di verificare anche le condizioni HR(f) = H * T(f) di filtro adattato, decomponendo il filtro a coseno rialzato G(f) in parti uguali tra trasmettitore e ricevitore e dando quindi luogo allo schema di figura 15.41, in cui
HT(f) = HR(f) = G(f)
figure f5.215.png
Figure 15.41 Ricevitore ottimo con impulso a radice di coseno rialzato
In tal modo al decisore giunge esattamente lo stesso segnale di prima[767]  [767] Infatti quando G(f) è tutta al trasmettitore il segnale generato (e ricevuto) ha espressione (21.7) (vedi anche la (21.1)); indicando ora g(t) = F −1{G(f)}, ed eseguendo un calcolo del tutto analogo a quello svolto in § 15.1.2.2, si ottiene che il segnale ricevuto nel caso di scomposizione di G(f) ha espressione
r(t) = hT(t) * hR(t) * k akδ(t − kTs) = k a[k]g(t − kTs)
in quanto hT(t) * hR(t) = g(t) * g(t) = g(t) per la proprietà di prodotto in frequenza.
, mentre la densità di potenza del rumore a valle di HR(f) non è più costante, ma ora vale
(21.22) Pν(f) = N02 |HR(f)|2 = N02 G(f)
Pertanto i campioni di rumore presi a distanza Ts sono incorrelati (e quindi statisticamente indipendenti perché gaussiani, vedi § 6.5.1) in quanto Rν(τ) = F −1{Pν(f)} è ora un impulso di Nyquist, che passa da zero per τ = kTs. Notiamo che, essendo G(f) reale pari, la fattorizzazione di G(f) realizza effettivamente la condizione HR(f) = H * T(f) che definisce un filtro adattato.
Prestazioni
Per ottenere risultati comparabili con quelli ottenuti per HR(f) =  rectfs(1 + γ)(f) consideriamo un filtro a coseno rialzato G(f) per il quale max |G(f)| = 1 (anziché Ts come al § 15.2.2.3), e notiamo che mentre la banda passante di HR(f) (e dunque del rumore) si è mantenuta pari a B = fs2 (1 + γ), la potenza del rumore ora vale[768]  [768]  Il risultato si può ottenere visivamente, a partire dalla G(f) a coseno rialzato mostrata in fig. 15.19 a pag. 1 ma con altezza 1, e in base alle sue proprietà di simmetria attorno a ± fs2: il risultato dell’integrale −∞G(f)df è quindi pari all’area di un rettangolo di altezza 1 e base fs = 1Ts.
(21.23)
Pν =  −∞Pν(f)df = N02 −∞G(f)df = N02 fs = N02 Tb log2 L
riducendosi di un fattore (1 + γ) se confrontata con (21.15), e causando un aumento equivalente per l’SNR; lo stesso fattore (1 + γ) è quindi rimosso anche nella (21.21), portando a
(21.24)
Pbite = 1log2 L 1 − 1L erfcEbN0 3 log2 L(L2 − 1)1 − γ4
il valore della probabilità di errore sul bit ottenuta adottando il ricevitore ottimo ed il codice di Gray. Dato che al massimo 1 + γ = 2, questo corrisponde ad un miglioramento massimo di 3 dB nel valore di EbN0, permettendo di usare ancora le curve di fig. 15.39. D’altra parte, il fatto che per γ = 0 la (21.24) coincida con la (21.21) non è un risultato inatteso: infatti, se γ = 0 si attua una trasmissione a banda minima, e dunque un HR(f) rettangolare passabasso realizza esattamente un filtro adattato!
Conseguenze
Notiamo che l’adozione di un filtro di trasmissione HT(f) = G(f) comporta che ora nel segnale trasmesso è presente isi, che può essere rimossa solo mediante filtraggio dello stesso attraverso il filtro adattato HR(f) = G(f).
La figura 15.42 mostra l’andamento di g(t) = F − 1{G(f)} a confronto con una g(t) a coseno rialzato, per valori di roll-off pari a 0.5 ed 1, ottenuta mediante ifft della corrispondente risposta in frequenza di modulo unitario nell’origine. Si può notare un aumento sia della durata che dell’ampiezza delle oscillazioni: questa circostanza determina una maggiore complessità realizzativa del filtro di trasmissione, che deve avere una risposta impulsiva più lunga[769]  [769] Per una analisi degli effetti della limitazione temporale dell’impulso g(t), vedere il contributo disponibile presso https://engineering.purdue.edu/~ee538/SquareRootRaisedCosine.pdf..
figure fradcos05.png
figure fradcos1.png
Figure 15.42 Confronto della risposta impulsiva del filtro ottimo e subottimo

15.5.1 Equalizzazione del ricevitore ottimo

Ulteriori considerazioni possono essere svolte qualora il canale trasmissivo presenti una risposta in frequenza H(f) non ideale, rendendo necessaria l’adozione di un filtro di equalizzazione che in accordo con quanto discusso al § 15.3 può essere semplicemente inglobato in quello di trasmissione, sintetizzando lo stesso come HT(f) = G(f)H(f). In tal caso la risposta in frequenza complessiva[770]  [770] A meno di un contributo di fase lineare e j2πfτ necessario a garantire la causalità dell’insieme. HT(f) H(f) HR(f) = G(f) torna ad essere quella di un filtro di Nyquist, il segnale al punto di decisione è esente da isi, e la densità di potenza del rumore sovrapposto è ancora espressa dalla (21.22), in modo che i campioni della componente di rumore negli istanti di simbolo sono tuttora incorrelati, e la probabilità di errore dovrebbe essere la minima possibile.
Tuttavia la presenza del canale distorcente e dell’equalizzatore determinano, a parità di altre condizioni (potenza di segnale, velocità binaria e livello di rumore), un peggioramento della Pe causato dalla riduzione del rapporto EbN0 da utilizzare nella (21.24) di una quantità αdB, che al § 15.8.2 è valutata in
(21.25) αdB = 10 log10B − B G(f)|H(f)|2 df     dB
Equalizzazione distribuita
Una soluzione alternativa al problema dell’equalizzazione è quella di suddividerne il compito in parti uguali sia al lato di trasmissione che a quello di ricezione, realizzando HT(f) = HR(f) = G(f)H(f): anche così la risposta in frequenza complessiva HT(f)H(f)HR(f) è pari a quella di un filtro a coseno rialzato[771]  [771] Anche in questo caso, a meno di un termine di fase lineare, che viene omesso per non appesantire la notazione., ma stavolta il rumore al punto di decisione ha densità spettrale Pν(f) = N02 |HR(f)|2 = N02 G(f)|H(f)| e dunque i campioni di rumore agli istanti di decisione sono correlati, vedi nota 768. Cionostante, al § 15.8.2.1 si mostra che la scelta di suddividere l’equalizzazione è migliore: in questo caso il peggioramento di EbN0 ammonta a
βdB = 20 log10 B − B G(f)|H(f)| df
e risulta essere βdb ≤ αdB, con l’uguaglianza solo se |H(f)| =  costante, nel qual caso αdB = βdb = 0 dB. Per una discussione del risultato, si rimanda al § 15.8.2.1.
Esercizio Una trasmissione numerica binaria antipodale con potenza Px = 1 Volt2 e velocità fb = 10 Mbps adotta un impulso a coseno rialzato con roll-off γ = 1, mentre la densità di potenza del rumore bianco in ingresso al ricevitore è pari a Pn(f) = 0.5 ⋅ 10 − 8. Determinare la probabilità di errore qualora
Equalizzazione al ricevitore
Spesso non è possibile equalizzare il canale al trasmettitore od in modo ripartito[772]  [772] Può essere che H(f) non sia nota a priori e che dunque debba essere stimata al ricevitore (§ 18.4), ma non sia disponibile un canale di ritorno per comunicarla al trasmettitore; oppure si tratti di una trasmissione broadcast (§ 11.1.1.1), e la H(f) è differente per ognuno dei ricevitori, oppure ancora H(f) varia nel tempo, e la sua equalizzazione deve essere modificata di continuo. e l’equalizzazione deve essere svolta tutta al lato ricevente imponendo HT(f) = G(f) e HR(f) = G(f)H(f); si può mostrare che il peggioramento in dB del rapporto EbN0 rispetto al caso di assenza di distorsione è dato anche ora dalla (21.25), mentre il rumore che perviene al decisore ha densità spettrale
Pν(f) = N02 |HR(f)|2 = N02 G(f)|H(f)|2
L’argomento viene ripreso al § 18.4, dove si approfondiscono le tecniche di filtraggio adattivo che sintetizzano HR(f) in modo da minimizzare alcune diverse funzioni obbiettivo.
Ora che abbiamo esaurito la discussione su natura e entità degli errori di trasmission, occupiamoci di trattare come questi possano essere mitigati, ovvero come poterci convivere.
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